Cronaca martedì 06 settembre 2016 ore 11:30
Per schivare un cinghiale si ribaltano con l'auto
E' accaduto lungo via delle Colline per Legoli. La denuncia di Coldiretti: "Tre incidenti al mese sono causati da ungulati"
PALAIA — Stavano percorrendo di notte via delle Colline per Legoli, l'agricoltore di 78 anni Guido Carlo Gatti e sua moglie, quando un grosso cinghiale ha attraversato la strada e per schivarlo hanno perso il controllo dell'auto sbandando e ribaltandosi. L'uomo ha riportato una frattura del femore ed operazione chirurgica necessaria.
Questo l'incidente accaduto lo scorso 27 agosto e denunciato da Coldiretti Pisa che stima tre incidenti al mese causati da ungulati.
Nelle scorse settimane un branco di cinghiali aveva "tenuto in ostaggio" gli ospiti di un agriturismo nel volterrano, mentre nei giorni passati a Massa Marittima un altro ungulato ha fatto sbandare e cadere dalla moto un giovane di 27 anni, poi morto in seguito aall'impatto mentre aspettava i soccorsi. La stessa sorte che toccò un anno fa a Domenico Fedele, il 39enne di Rosignano, lungo la strada provinciale di Castellina Marittima.
Quello della coppia di anziani lungo la strada delle Colline per Legoli è quindi l'ennesimo caso che, secondo Coldiretti, impone misure urgenti per arginare l’emergenza cinghiali: "Il numero di incidenti causati dagli ungulati è aumentato ad un ritmo del 20 per cento annuale - ha spiegato il presidente Coldiretti Pisa Fabrizio Filippi -. Ungulati e predatori sono in mezzo a noi e mettono a rischio la sicurezza stradale rappresentando una vero e proprio pericolo anche sociale. Non sono solo un problema per l’agricoltura ma sempre più per automobilisti, famiglie e cittadini. La Regione Toscana deve rendersi conto che non è più solo ed esclusivamente una problematica del mondo agricolo ma di tutta la collettività. I cinghiali non si cibano solo dei nostri raccolti ed i lupi dei nostri greggi: sono numericamente fuori controllo. Servono misure straordinarie subito per fermare il drastico incremento di incidenti ed evitare nuove tragedie”.
Stime prudenziali parlano ormai di oltre 230 mila cinghiali, 200 mila caprioli, 12 mila daini, 4 mila cervi, 3 mila mufloni. Per Coldiretti non è quindi più solo una questione di risarcimenti ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne ma anche nelle aree periferiche delle città. Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate è a rischio la possibilità di poter proseguire l'attività agricola, ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati.
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