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Pensieri

di - domenica 02 giugno 2019 ore 08:48

Perché la Lega.

Mi chiede un’amica, ma secondo te com'è che la Lega ha avuto così tanti voti a livello europeo e amministrativo? Perché sono i tempi che corrono, rispondo, cercando di eludere il discorso. E dove corrono? Fa lei, un po’ per scherzo, un po’ no. In Italia, in Europa e nel mondo, dico. E a Treggiaia? Corrono anche a Treggiaia? Replica l’amica, stavolta davvero scherzando, ma sollecitando un parere che non mi riesce dare in poche parole. È lunga, provo ad argomentare e intanto butto giù un titolo in grassetto: la crescita della Lega è una risposta semplicistica, destrorsa e antisolidale a questioni complesse. E vado in corsivo, per capitoli.

Teatro Europeo, disfacimento degli imperi, nascita di nuove nazioni, nazionalismi aggressivi e prima guerra mondiale. Albori del socialismo, le classi proletarie propugnano il loro riscatto a livello internazionale. Nascita del comunismo, Rivoluzione di Ottobre e Unione sovietica. Fascismo, nazismo e seconda guerra mondiale. Sconfitta del nazi-fascismo. Riconquista della pace e della democrazia. In Italia nascita della Repubblica, la cui bella ricorrenza oggi festeggiamo, e Costituzione. Aspettative e speranze, benessere economico e welfare, espansione, progresso scientifico e sociale. Guerra fredda, divisione del mondo in due Blocchi: Nato e Patto di Varsavia. Questa evoluzione accompagna il mondo occidentale con in testa gli USA. Nazioni Unite. Nascita della Comunità Europea. Fine dell’impero dittatoriale sovietico e conseguente abbattimento del muro di Berlino. Caduta dei Blocchi, globalizzazione delle economie e dei mercati. Sulla scena del mondo si affacciano nuove realtà e potenze. La Cina capitalcomunista, i paesi emergenti dell’Est e dell’Ovest rivendicano la propria crescita e le risorse del mondo, ancorché mal ripartite, non sono infinite. Il Medio Oriente è in fermento. L’Africa settentrionale, uscita a pezzi dal Colonialismo, registra una crescita demografica impellente che non trova sostentamento e spinge fenomeni migratori epocali verso l’Europa invece afflitta da un drastico calo demografico. Un fenomeno simile riguarda anche il continente Americano. L’ingiusta distribuzione delle ricchezze, delle economie di mercato e l’acuirsi della forbice tra ricchi e poveri, pur in un quadro di crescita complessiva, oltretutto gravemente in disequilibrio con l’ecosistema del pianeta, fanno il resto. E siamo ad oggi.

La crisi economica che ci ha investito ad opera di queste trasformazioni non è solo frutto di speculazioni e terremoti finanziari, significa anche che per noi ce n’è meno, perché altri hanno diritto di cercare la loro via. Così le speranze aperte dalle spinte e dalle ideologie centrate sull’uguaglianza, sulla democrazia, sulla internazionalizzazione dei processi, si indeboliscono, vengono meno e cozzano contro i problemi del nuovo millennio. E le risposte sono il nuovo nazionalismo, chiamato sovranismo, al posto dell’unità dei paesi Europei. E il populismo demagogico al posto della democrazia e della sovranità popolare, esercitata nelle forme e nei limiti della Costituzione. Due fenomeni che si sono già conosciuti e intrecciati nel corso della storia. Anche Trump in America alza muri e barriere doganali, varando un nuovo protezionismo e decretando la crisi dei principi liberali, basati sulla libera circolazione, oltre che di idee, di uomini e merci.

In Italia i fenomeni migratori agitati come spauracchio e la crisi economico-sociale, vengono percepiti come un unicum dalle classi popolari e da quelle medie, impoverite e incazzate contro la politica e raccolti e strumentalizzati sotto la voce “sicurezza”, sopratutto dalla Lega, oltre che dal Movimento Cinque Stelle. Questo spiega il loro successo. Anche se i Cinque Stelle soffrono l’abbraccio soffocante della Lega, la sua deriva radicale di destra e converrebbe loro disarticolarsi, almeno nei ballottaggi e nei governi locali. È un vento reazionario che soffia. Si placherà solo se ci saranno nuove politiche che indirizzino verso una crescita sostenibile dei paesi poveri e di equità e riequilibro dei paesi più ricchi. E una miglior politica da noi.

- L’hai presa lunga per arrivare a Treggiaia!

- Macché, mi sono appena fermato ai Fabbri... Perché poi ci sono lo sfascio del Paese ad opera della destra dei Berluscones, i nostri non pochi errori a sinistra, il “Renzismo-leninismo” e infine i citrulli come te che non vanno più a votare per protesta, mentre gli altri, “loro”, ci vanno eccome e protestano anche di più.

- Io poi sono andata...

- Brava, ritornaci anche domenica 9 giugno, mi raccomando, al ballottaggio, che se no questi destrorsi, xenofobi e neofascisti, già che siamo a semplificare, ci lessano come le “ballotte” e per questo si chiama ballottaggio. Come i Priori delle Arti fiorentini che nel medioevo votavano con le castagne.

- E cosa bisogna fare per evitare di fare la fine delle ballotte?

- Tirare fuori i marroni e fare le “frugiate”.

CasaPound.

A casa è venuto l’uomo dei contatori. Piazza Berlinguer, ha commentato brusco, andava meglio quando c’era Berlinguer! È vero, ho risposto, anch’io vengo da lì. E lui: con il mio povero babbo si attaccavano le coccarde alle Feste dell’Unità, eravamo comunisti, ma ora, mi dispiace non ci sto più. Altri tempi, confermo laconico. Lei dov’è ora? Mi chiede. Sto qui in Piazza Berlinguer, faccio, per eludere la domanda. No, dov’è a livello politico? Insiste, irritato con me e incazzato col mondo. Mah, sono del PD, rispondo senza enfasi. Io no davvero! Mi fa. E dov’è allora? Gli chiedo rompendo il mio naturale riserbo a interloquire e farmi gli affari altrui.

- L’ultima volta ho votato CasaPound.

- CasaPound! Da comunista che era?! Ma sono fascisti e razzisti, la buonanima di Berlinguer si rigira nella tomba e penso anche il suo povero babbo, in pace sia.

- Lo so, ma questa città l’avete rovinata!

- E com’è che l’abbiamo rovinata, scusi?

- Troppi negri! Lei ce la manderebbe la sua figliola in Piazza Stazione?

- A Viterbo due militanti di CasaPound sono indagati per violenza e stupro ai danni di una donna, io non la manderei davanti alla sede di CasaPound, la mia figliola.

Ha attaccato i contatori, ha recuperato gentilezza e alla fine ha detto, scherzavo. Poi se n’è andato via con il furgone nel traffico della città tentacolare, verso “Soweto”. Chissà se scherzava davvero.

Lo scisma.

Salvini polemizza duro con Papa Francesco, sommo pontefice e galantuomo, non a caso fischiato dal popolo leghista, per la sua difesa dei migranti e dei porti aperti, per i suoi moniti contro il razzismo insorgente e perfino per il dialogo con le altre religioni perché, dice, non fa “un buon servizio ai cattolici”. Poi bacia il rosario in piazza, sul palco, durante un comizio e lo fa in nome della fede, dice, e per conto di tanti preti e suore. Ora che Salvini sia pratico di demonizzazione dei migranti, chiusura di porti e razzismo insorgente lo sapevamo. Ma si intende più del Papa, anche di cattolici, preti e suore? Cos’è, un depositario e interprete autentico, un esegeta della fede cristiana? L’antipapa?

A proposito di razzismo.

Dalle ultime scoperte scientifiche emerge che la magnetosfera, il crollo del campo magnetico per l’inversione dei poli nella preistoria, causò l'Evento di Laschamp per cui l’uomo di Neanderthal, il nostro progenitore bianco ed europeo non resistette alle mutate condizioni climatiche dovute alle radiazioni solari. Mentre, per fortuna, l’Homo Sapiens, africano e con pigmentazione scura della pelle resistette e si moltiplicò, migrando in tutto il mondo e dando origine alla nostra specie. Che purtroppo si è evoluta nell’Homo Ignorans.

A proposito di tolleranza.

Eravamo davanti al comitato elettorale, nella notte di nuvole e stelle, dopo la doccia fredda delle europee e il capovolgimento rincuorante e bensperante delle elezioni comunali, quando “un signore”, passando, con un cane al guinzaglio, ci ha rivolto un educato ed augurale saluto: “comunisti di merda!”. C’erano tante persone progressiste, civili, democratiche, donne, uomini, molti giovani a parlare del futuro della città e, fra loro, perfino un noto e stimato avvocato liberale e repubblicano, alcuni vecchi democristiani, pochi socialisti e c’eravamo anch’io e qualche altro “comunista di merda”. Per fortuna tutti ex, la storia invecchia in fretta. Lasciamolo perdere, hanno detto, è un cretino. Quello s’era capito.

Lei non sa chi sono io.

Al corso di formazione per la sicurezza sul lavoro mi hanno chiesto, ma lei è stato...? Forse alludendo a qualche mio precedente incarico di chissà quale importanza. Sì, sono stato e ora non sono più, ho risposto troncando sul nascere il reciproco imbarazzo. Sono pensionato, ma ho ancora bisogno di lavorare. E anche voglia. Soprattutto bisogno. Tutti siamo stati. Bisogna vedere chi o cosa siamo ora o, meglio ancora, saremo. E, semmai, ciò che resta. Buona domenica e buona fortuna.

Pontedera, 2 Giugno 2019


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