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Attualità venerdì 07 maggio 2021 ore 09:00

​Un presidio e un reading per ricordare Impastato

“Azioniamo la memoria “ questo il titolo dell’iniziativa di domenica 9 Maggio a Ponsacco, nel 43esimo anniversario della morte di Peppino Impastato



PONSACCO — "Azioniamo la memoria" è organizzata dalla Parrocchia di San Giovanni Evangelista di Ponsacco in collaborazione con l’Associazione aps Talea.

Il programma di domenica 9 Maggio prevede dalle 10 alle 12 un presidio animato ai giardini in Via Melegnano con poesie di Peppino Impastato e interventi.

Il presidio si svolgerà in collegamento facebook con la Casa Felica e Peppino Impastato di Cinisi, sua città natale.

E dalle 16 alle 17,30 il reading per i diritti civili ai giardini pubblici dal titolo “Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo”.

La manifestazione si svolgerà interamente all'aperto nel pieno rispetto della normativa anticovid.

Giuseppe Impastato, detto Peppino, nacque a Cinisi nel palermitano, il 5 gennaio 1948 e fu assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1978, a soli trent’anni.

Giuseppe ruppe presto i rapporti con il padre che lo cacciò di casa, avviando un'attività politico-culturale di sinistra e antimafia.

Peppino fondò il giornale “L’idea socialista”, partecipò a numerose attività di formazione comunista, condusse la lotta dei contadini espropriati per la costruzione di una pista all’aeroporto di Palermo, fondò attività culturali, e nel 1977 fondò Radio Aut, radio libera autofinanziata, con cui denunciò i crimini e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, ed in particolare di Gaetano Badalamenti da lui definito “Tano Seduto”.

Nel 1978 si candidò nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali, e fu eletto simbolicamente in consiglio comunale, solo pochi giorni dopo la sua morte.

Ponsacco ha dedicato uno spazio pubblico a Peppino Impastato, posizionando una statua che lo raffigura all’ingresso dei giardini di Via Melegnano.

La statua, ad opera dello scultore David Brogi, simboleggia l’accoglienza per tutti coloro che entrano, lo ha detto l’autore, e in basso, le orme dei piedi lanciano un messaggio: provate a mettervi anche voi nei piedi di Peppino che pagò con la vita il prezzo di fedeltà ai suoi ideali di giustizia, e che ha combattuto un sistema di corruzione mettendosi contro tutto e tutti, anche alla stessa sua famiglia.

Marcella Bitozzi
© Riproduzione riservata


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