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Attualità domenica 23 giugno 2019 ore 06:00

​Boccadera tra granduchi e guerre

L'ex porto fluviale di Pons ad Heram, da 10 anni rinato col pub e il battello, ha una grande storia e (speriamo) un grande avvenire... dietro le spalle.



PONTEDERA — Salvo eccezioni, la gioventù che da anni passa fresche serate a Boccadera e le ormai quasi 40 mila persone che a Boccadera sono salite sul battello non sanno che quel luogo è stato per secoli il più importante della città. 

Da lì, dallo sbocco dell'Era in Arno a volte pericolosa per piene ed episodi bellici, partivano e attraccavano barche e navicelli che viaggiavano verso Firenze e soprattutto verso Pisa e il porto di Livorno. Da lì arrivavano e ripartivano turisti - si, proprio turisti anche se allora si chiamavano viaggiatori - e i granduchi di Toscana in visita ufficiale. Lì si cavava la rena e lì arrivavano le pietre verrucane (cava, oggi dismessa, della Verruca-Caprona) con cui furono costruite mura, torri e case nella neonata Pons ad Heram. Lì si pescava senza ributtare nel fiume gli allora preziosi perché molto nutrienti pesci, come succede ora. Lì si amoreggiava approfittando del calar delle tenebre. 

Lì i tedeschi in ritirata, estate1944, costruirono una strada a pelo d'acqua per attraversare l'Arno dalla riva pontederese a quella calcinaiola ricca di una grande spiaggia, poi attrezzata come quelle del mare. Lì, nell'antivigilia del Natale 1291, una spedizione pisana comandata dal capitano di ventura Guido da Montefeltro e formata da calcinaioli e fornacettesi, gente esperta d'Arno, sbarcò nottetempo per riconquistare Pons ad Heram già passata in mano fiorentina. (Successe che il governo gigliato non aveva voluto dare lo straordinario natalizio ai soldati di presidio a Pons ad Heram, per cui molti di loro se n'erano andati. E per la spedizione pisana, aiutata anche da un infiltrato dal cognome ancora presente in città, fu una vittoria facile). 

Furono il primo treno e la prima stazione pontederese (1845) a dare il primo colpo mortale a Boccadera e al suo porto in pietra verrucana, una morte inesorabile ma non istantanea e accompagnata da feroci proteste dei barcaioli. Poi venne anche l'inquinamento da lavorazioni conciarie e portato in Arno dall' Usciana che ora sbocca direttamente nello scolmatore. E per fortuna vennero anche i depuratori. ora presenti in tutta la fascia dell'Arno.

Furono i canottieri a dare i primi segni di riscossa con la prima sede a Boccadera, seguiti (2009) dall'arrivo del battello Andrea da Pontedera e, l'anno dopo, dal pub-ristorante.
Una grande storia, quella di Boccadera, che potrebbe tornare, corsi e ricorsi, se l'Arno tornasse navigabile, come si è detto in un convegno con la presenza dei sindaci di Pontedera, Pisa e Livorno. Una rinascita ricordando che in tutto il mondo si naviga sui fiumi e ispirandoci al famoso slogan-libro di Vittorio Gassman sul suo "grande avvenire... dietro le spalle" 


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