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Attualità lunedì 06 febbraio 2017 ore 14:30

"Siamo contrarie all'uso del nome di zia Mina"

Cecilia Robustelli è nipote di Mina Boschi, a cui è stata intitolata un'associazione: "Io e mia sorella siamo contrarie a questo utilizzo del nome"



PONTEDERA — Cecilia Robustelli, scrittrice, linguista e docente universitaria italiana ha espresso le ragioni per cui è contraria all'utilizzo del nome di sua zia, Mina Boschi per l'associazione della Valdera che conta tra i suoi fondatori Matteo Arcenni, politico locale di Fratelli d'Italia.

Robustelli più volte si è dissociata dall'associazione e dal suo operato. L'ultima uscita pubblica di Robustelli è stata su Fb, dove ha commentato così l'articolo pubblicato da Qui news Valdera sulla denuncia di Arcenni e dell'associazione Mina Boschi riguardo una presunta vendita irregolare di merendine nel circolo Arci dell'istituto Fermi: "Invito chiunque a NON fare riferimento alla sedicente associazione, dal cui operato mi sono più volte dissociata e tuttora mi dissocio in toto, intitolata abusivamente al nome di mia zia Mina Boschi".

Abbiamo contattato Cecilia Robustelli per chiarire meglio le sue posizioni: "La ragione principale - ha spiegato Robustelli - per cui mia sorella e io ci opponiamo all'utilizzo del nome Mina Boschi è che non siamo mai state informate ufficialmente della costituzione di questa associazione né c'è mai stata una richiesta di consenso, né al nome né all'immagine fotografica di nostra zia".

"La seconda ragione - ha ripreso la scrittrice - è che le iniziative promosse da questa associazione si legano al nome di nostra zia, attribuendole posizioni e atteggiamenti relativi a fatti di attualità in maniera indebita, visto che è deceduta più di 50 anni fa, nel 1963. Posizioni che, tra l'altro, noi non approviamo".

"Nostra zia - ha chiarito Robustelli - è stata la prima donna eletta in Consiglio comunale a Pontedera, nel 1951. Sedeva sui banchi del Consiglio, come rappresentante del Movimento Sociale Italiano, insieme a figure di orientamento politico opposto come Otello Cirri, Pier Carlo Masi, Pietro Giani, Giuseppe De Martini, Athos Carrara, Giuseppe Vivaldi, ai quali è sempre stata legata da rapporti di amicizia e di stima reciproca. E’ stata una docente che ha trasmesso ai suoi studenti la passione della cultura e fatto capire l’importanza della libertà contro ogni conformismo e acquiescenza al potere, come ricordano molti suoi ex allievi e allieve, oggi persone di rilievo a Pontedera, da sempre su posizioni politiche diverse dalle sue. Ed è stata anche una figura di spicco nella Pontedera culturale del dopoguerra aiutando, indistintamente, chiunque avesse bisogno. Quando è morta, a soli 48 anni, il cordoglio è stato davvero unanime, come lo è oggi il ricordo. Invece adesso il suo nome è legato a un'associazione chiaramente di parte".

"Noi ci dissociamo - ha concluso Robustelli - l'abbiamo detto sui social, l'abbiamo detto in occasioni pubbliche, lo ribadiamo adesso. Su questo utilizzo, che noi riteniamo indebito, ci riserviamo, se ci saranno i termini, ogni tipo di tutela". 


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