"Ciao Adriano, una vita al servizio della gente"

PONTEDERA — "Adriano Sartini appartiene ad una generazione che ha passato il fascismo e la guerra e ha lavorato per la pace. Si è impegnato nella ricostruzione della città di Pontedera distrutta dalla guerra, come consigliere comunale e del paese di Montecastello di cui è stato anima civile, sociale e popolare". Lo ha detto l'ex sindaco di Pontedera Paolo Marconcini, intervenendo questa mattina alle esequie di Adriano Sartini, storico volto di Montecastello e impegnato per una vita intera nella politica locale, anche come consigliere comunale.

Sartini se ne è andato a 97 anni. Tra il 1956 e il 1964, è stato consigliere comunale a Pontedera come esponente del Partito Comunista Italiano. Alla sua storia e alla sua militanza all'interno del Pci è stato dedicato anche un libro, a cura di Valentina Filidei, intitolato Un comunista al servizio della gente. Settant'anni di impegno politico.

Molte le persone ed i compagni che hanno partecipato alle esequie funebri che si sono svolte nella casa di famiglia di Montecastello. Sartini è stato ricordato dal Sindaco Matteo Franconi, poi da Paolo Marconcini  e quindi dall’Assessore Mattia Belli, che ha letto anche un saluto a nome dell’ex Sindaco Simone Millozzi, impossibilitato ad essere presente per il contemporaneo funerale della madre. È intervenuto anche Giorgio Pucci e Luciano Sartini, il nipote, ha concluso a nome di tutti i familiari. 

Nel suo intervento, l'ex sindaco Marconcini ha ripercorso ricordi, e sì, anche qualche discussione, in sezione, al partito e non solo. "Ma non era mai mancanza di riguardo,  - ha precisato Marconcini- anzi era considerazione. Gli anziani come lui, Renzo Remorini, Rigoletto Biasci, Ivo Ferrucci, Mauro Pistolesi, Alfio Volpi, Giorgio Pucci, Beppe Badalassi e gli altri che dimentico e mi scuso, insegnavano a noi, che mordevamo il freno, e c’era comprensione dei passaggi generazionali. Poi avveniva la consegna del testimone. Ma la generazione a cui apparteneva Adriano Sartini aveva avuto più storia, più vita. A rileggere il suo libro “Un comunista al servizio della gente, settant’anni di impegno politico” ce ne rendiamo ancora più conto. Non ci si faceva. Erano stati migliori. Erano più bravi. Se intervenivi, per prendere la parola ti dovevi preparare perché i dirigenti del PCI te lo dicevano o te lo facevano capire se eri stato bravino o no. Non erano mai giudizi sussiegosi e a pieni voti raramente si passava".

"Adriano - ha ricordato poi l'ex sindaco - è stato attivo nelle lotte dei mezzadri, degli operai di fabbrica per il miglioramento delle condizioni di lavoro. Era stato contadino e, nel dopoguerra, operaio".

Proprio in fabbrica Sartini subì un grave infortunio. "All’epoca - ha scritto- le piccole presse non avevano i fermi e le due mani mi rimasero sotto". Operato, riprese a lavorare in fabbrica. "In quella frase semplice - ha sottolineato l'ex primo cittadino pontederese- c’è la descrizione e la denuncia, non gridata, ma consapevole, di una situazione di mancata tutela di chi lavora e la necessità di migliorare le sicurezze del lavoro. Un’epoca nuova per cui Adriano lottava e quella lotta, quella denuncia dobbiamo proseguirla e rafforzarla, ancora oggi contro gli infortuni e le tragiche morti sul lavoro".

Marconcini si è poi soffermato su due aspetti della vita politica e sociale dell'ex consigliere scomparso: "La prima  - ha sottolineato - è che la sua visione politica, i suoi valori ideali per la giustizia, la democrazia, la solidarietà erano forti ma, forse proprio per questo, Adriano non ha mai avuto paura di prendere atto dei problemi che scuotevano la società e il mondo e quindi di discutere della necessità della trasformazione e dell’innovazione del pensiero politico. La seconda cosa che lo caratterizzava era che la sua visione politica, quella complessiva di un comunista, di un uomo di sinistra, di un democratico, non era mai astratta, ma schietta e immediata, legata, anzi legatissima ai fatti e alle cose concrete, alle persone, alla sua Montecastello. Era stato giovane segretario del PCI di Montecastello, anima della Festa dell’Unità al Campo Sportivo e, in età matura, fu nominato tesoriere della sezione del Pds. Nel riparto dei proventi del tesseramento e delle attività, prima e sopratutto veniva la Sezione di Montecastello, poi la Federazione Provinciale di Pisa e, se ce n’erano e se s’era stati bravi, anche l’Unione Comunale di Pontedera. E per Montecastello tanto si è dato da fare e ha fatto: per la viabilità, l’acquedotto, la rete elettrica, le case popolari. Un sogno realizzato, ne parla nelle sue memorie, è stato il parcheggio, progettato prima piccolo poi più grande, anche secondo le sue indicazioni".

"Adriano Sartini - ha poi aggiunto Marconcini- era di una generazione che non aveva preso il mondo come veniva e, senza tralasciare la famiglia e i suoi cari intorno a cui oggi ci stringiamo, aveva combattuto tutta la vita per cambiare il mondo ingiusto che gli si era parato davanti, contribuendo a migliorarlo. Quel cambiamento sta a noi proseguire, contro le ingiustizie e le guerre che ancora infuriano. Gli scontenti e coloro che hanno la visione di un mondo nuovo, sono quelli che lo fanno progredire. Adriano era tra questi e così lo ricorderemo".

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