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Attualità martedì 25 maggio 2021 ore 15:55

L'indelebile ricordo della maestra Mariapia

La scuola elementare Dante, dove la maestra insegnava

La famiglia chiede di intitolare la scuola o un'aula a Mariapia Cassettari, la maestra scomparsa nel 2018 il cui ricordo è ancora ben presente



PONTEDERA — "Desideriamo ringraziarVi per la prosecuzione delle iniziative in ricordo della Maestra Mariapia, nome con il quale tutti la chiamavano, compresi noi familiari. In seguito alla promulgazione della seconda edizione del concorso di poesia "Maria Cassettari", siamo stati particolarmente felici nel ricevere manifestazioni d'affetto e di cara nostalgia da alunne, alunni e genitori; che incontrandoci per la città ci hanno manifestato tutto il loro entusiasmo per questo nuovo progetto. Eravamo tutti presenti alla premiazione tenutasi il 25 giugno 2019 e sono ancora molto intensi i sentimenti che provammo quella sera". 

Lo scrivono in una lettera, indirizzata alla dirigenza scolastica, Francesco, Francesca e Gianmarco Mattonai, ricordando la figura della maestra Mariapia, scomparsa prematuramente nel 2018.

"Nostra madre - prosegue la lettera - considerava il Suo, molto più di un lavoro; vedeva e viveva l'insegnamento come una missione. Nessuno di noi familiari ricorda, in decenni di attività, un solo giorno di assenza. Quante volte l'abbiamo vista andare in classe anche quando stava male. Anche consapevole della diagnosi, anche quando, per combattere la propria sofferenza, era costretta a fare lezione solo stando in piedi. Abbiamo ancora nel cuore la sua felicità, mentre, straziata dalla malattia, si commuoveva nel vedere dal balcone di casa nostra il pulmino giallo dei sui bambini che, in un giorno di gita, si era fermato per salutarla". 

"Ricordiamo bene - scrivono ancora i famliari -  il suo entusiasmo quando si sentiva dire dai medici che a settembre avrebbe potuto fare ritorno tra i banchi della sua scuola. Cosicché, appena fatto l'ultimo ciclo di chemioterapia, la prima cosa che ci chiese fu: «Mi potete portare davanti al cancello della scuola?». Non riusciva a stare seduta in auto tanto il dolore la affliggeva e, sdraiata sul seggiolino reclinato, ci domandava: «riuscirò a tornare in quelle aule?». Era uno degli ultimi giorni di giugno del 2018, ma né il caldo né le sofferenze fisiche che sopportava erano tali da vincere la gioia che si rifletteva nei suoi occhi nel vedere quel cancello. Ci passammo più di un'ora e non espresse mai un lamento. Si è spenta nemmeno due settimane dopo". 

"Questi, sono solo alcuni attimi di vita vissuta da una persona semplice, pacata, ma che della sua educata semplicità aveva fatto una virtù, che tutti coloro che l'hanno conosciuta sapevano apprezzare. Una virtù, che troppo spesso sottovalutiamo in un inondo dominato dall'apparire frivolo e dalle grandezze vuote. Una Donna, una Mamma, che credeva fermamente in quello che faceva e non smetteva mai di essere un educatore, nemmeno quando usciva da scuola. Perché come ci ripeteva spesso: «insegnante lo si è sempre, fuori e dentro la scuola, con il proprio lavoro e con la propria vita». In un paese in cui la categoria dei pubblici dipendenti è spesso con troppa superficialità screditata, Donne come Lei rappresentavano, rappresentano e rappresenteranno sempre un esempio di reale impegno per le future generazioni di insegnanti."

" Per queste ragioni", conclude la lettera "Ed in particolar modo in occasione del conseguimento del quinquennio elementare da parte dei bambini della sua ultima classe, abbiamo ritenuto - con il consenso di genitori e alunni - di scriverVi, nella speranza che possa essere intitolata o cointitolata la scuola, o un'aula della stessa, alla Maestra Mariapia Cassettari, come segno indelebile in quell'edificio che nostra madre tanto amava."


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