Attualità venerdì 10 agosto 2018 ore 15:14
Trafeli e la Valdera
Dalla rotatoria della luna a Ponsacco alle vespe. Il maestro Volterrano è morto ieri. Le sue opere hanno fatto molto discutere, sollevando interesse
PONTEDERA — "E' morto un maestro - dice il critico d'arte Riccardo Ferrucci - che definirei un figurativo moderno, uno sperimentatore che passava dal ferro all'alabastro alla calce e a molti altri materiali per le sue opere".
Nei due centri più importanti della Valdera, Pontedera e Ponsacco, ma anche a Lajatico, Mino Trafeli lascia tracce artistiche che a suo tempo, ma forse ancora, hanno dato luogo anche a discussioni popolari, come del resto succede spesso di fronte all'arte moderna e soprattutto all'arte moderna non chiusa nei musei, dove i visitatori sono in gran parte esperti e appassionati, ma visibile, senza neanche andarla a cercare, su rotonde e piazze.
Il caso più conosciuto è quello del "Lunare attraversamento", mai opera da tutti chiamata luna o magari banana mentre una ignota mano vi tracciò sopra un messaggio-interrogativo su cosa fosse mai quell'opera, alla rotonda ponsacchina di Camugliano.
Opera sulla quale, come lo fu per gli elefanti indiani che lanciarono l'arte moderna di Pontedera, sono corse parole e battute anche simpaticamente salaci che, in fin dei conti, non fanno che metterla in evidenza.
Anche a Pontedera si è discusso a lungo, poi si fa a tutto l'abitudine, sull'Origine Vespa, il monumento modernista in piazza della stazione dedicato allo scooter più famoso nel mondo e al quale da tempo si voleva dedicare un monumento cittadino.
Molti si aspettavano però una vespa "classica" con magari un piaggista in sella o alla catena di montaggio, mentre Trafeli ha realizzato due vespe che sembrano sbozzarsi da sole. Con materiale ferroviario il maestro volterrano ha ornato anche la grande rotonda delle Melorie di Ponsacco mentre a Lajatico ha realizzato "Arata Pietra" e ha organizzato una mostra collettiva ora ospitata nella sede ponsacchina della BPLaj.
Ma di Trafeli c'è anche una vespa in alabastro, ora attrazione del Museo Piaggio, anch'essa in chiave al tempo stesso modernista ma anche con riferimento al materiale principe di Volterra. Insomma, e ripetendo il concetto, un artista che in Valdera non è passato inosservato, anzi. Ma creare anche discussioni è, tutto sommato, uno dei fini dell'arte.
Mario Mannucci
© Riproduzione riservata
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