Attualità lunedì 06 maggio 2024 ore 20:00
Nelson e gli eroi della Municipale, "Salvata una vita"

Grazie al defibrillatore e alla prontezza di tre agenti della Polizia Locale, l'uomo originario del Brasile ha scampato la morte: "Enorme gratitudine"
PONTEDERA — "A volte ciò che facciamo ci fa stare un po' antipatici, ma questo lavoro dà anche la possibilità di grandi gesti, come questo: salvare una vita umana". Nelle parole dell'agente Matteo Mosti, protagonista insieme all'agente scelto Annalisa Fontana e alla comandante territoriale Monica Vanni, c'è tutto il senso di quanto avvenuto poco meno di un mese fa, quando la città aveva da poco dato inizio ai Vespa World Days.
Come raccontato, in piazza Berlinguer, a due passi dalla sede del Comando di Polizia Municipale, un uomo di 79 anni (non 70 come comunicato in precedenza, ndr) ha avvertito un malore, accasciandosi a terra. L'intervento immediato degli agenti della Municipale, che hanno utilizzato anche il defibrillatore in dotazione nelle auto di servizio, ha permesso all'anziano di sopravvivere sino all'arrivo dei sanitari, che lo hanno poi trasportato in ospedale.
Una storia fortunatamente a lieto fine, visto che il signor Nelson Augusto, originario del Brasile e arrivato a Pontedera per far visita alla figlia Renata, che vive in città da oltre 20 anni, sta bene ed è in pieno recupero. E che si è conclusa con la consegna di attestati di merito agli agenti e il ricongiungimento con l'uomo.
"Troppo spesso si dà per scontato il lavoro che gli agenti della Polizia Municipale svolgono - ha detto il sindaco Matteo Franconi - in questo caso, c'è stata anche la capacità di saper intervenire immediatamente, fondamentale per far sì che il signor Nelson possa essere qua con noi oggi. Ci sembra giusto ringraziarvi e ci prendiamo l'impegno di promuovere ulteriore formazione sul primo intervento per il nostro personale".
Le congratulazioni ai tre è arrivata anche dal comandante Francesco Frutti. "Questo è un momento di gratitudine: avete dimostrato di essere eroi nella vita di tutti i giorni - ha commentato - gli agenti sono intervenuti in una situazione di grave pericolo di vita e, nonostante questo, hanno risposto con determinazione, mantenendo la calma e dando prova di un impegno straordinario per la vita umana. La prontezza dei nostri agenti ha fatto davvero la differenza tra la vita e la morte, per un atto di eroismo che riflette la dedizione al dovere e incarna i valori di solidarietà, compassione e servizio verso il prossimo. Non siamo soltanto guardiani della legge, ma anche angeli custodi".
Umanità oltre la professione, venuta a galla quando gli agenti hanno nuovamente abbracciato il signor Nelson, evidentemente commosso. "Non ci ho pensato un attimo, fortunatamente sono soccorritrice formata alla Misericordia di Pescia - ha detto Fontana - sapevamo del defibrillatore in auto e lo abbiamo presto subito: ho cominciato con la rianimazione e le manovre, in attesa dell'automedica e dell'ambulanza che sono arrivate poco dopo".
Per Fontana è stato un incredibile déja-vu, fortunatamente conclusosi nello stesso modo. "Anche in passato ho fatto interventi simili - ha raccontato - 10 anni fa è successa la stessa cosa con mia mamma, alla quale ho praticato la stessa manovra. Sono veramente contenta che oggi Nelson sia qua con noi".
"È stata la prima volta che mi sono trovato in una situazione del genere - ha aggiunto Mosti - ho lasciato fare ad Annalisa, perché esperta, ma ho dato una mano facendo da coordinamento con il 118: era fondamentale mantenere i contatti. Abbiamo agito insieme, in una sinergia naturale che ci ha portato al risultato".
"Da parte nostra c'è un'enorme gratitudine - ha concluso Renata, la figlia di Nelson - abbiamo vissuto il panico vero, pensavo fosse morto, ma la bravura e la sicurezza degli agenti sono state decisive. In quei momenti i familiari difficilmente possono dare una mano, perché c'è troppa emozione. Adesso, però, mio padre sta bene e sabato tornerà in Brasile: ama Pontedera, stavolta se l'è goduta poco, ma ha già detto che vuole prenotare il prossimo volo per tornare".
Pietro Mattonai
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