Attualità mercoledì 29 maggio 2024 ore 09:00
No Valdera Avvelenata, presidio al Green Park
Il Comitato annuncia una mobilitazione contro discariche e consumo di suolo: i manifestanti si ritroveranno nell'area di via della Costituzione
PONTEDERA — "La storia dell'amianto, del Keu e delle discariche dimostra che il profitto viene prima delle persone". Il Comitato No Valdera Avvelenata annuncia così la nuova protesta in programma per sabato 1° Giugno alle 15,30, che porterà un presidio di manifestanti di fronte all'area del Green Park.
"I continui rimpalli burocratici su chi deve pagare le spese per le bonifiche sono un tranello per assolvere i responsabili dell'inquinamento e farne pagare i costi ai cittadini - hanno affermato in una nota - pensare di poter cambiare seriamente questa cultura attraverso le carte bollate, senza colpire il profitto, è pura illusione; significa fregarsene della salute delle persone e del diritto delle persone a vivere in un ambiente salubre".
"Per noi è il tempo di cominciare a concepire la lotta ambientale come imprescindibile da una critica all'attuale modello di sviluppo - hanno aggiunto - dobbiamo cominciare a pensare a cosa produrre, quanto produrre e per chi produrre. Questo significa, condurre una lotta senza se e senza ma, facendo pagare tutto a chi inquina e a coloro che rilasciano autorizzazioni a inquinare".
Le iniziative non termineranno con il presidio pontederese: è già stato annunciato un incontro tra Comunità e Comuni Rifiuti Zero a Palaia il 29 Giugno, mentre ci sarà una grande manifestazione-corteo all’inizio dell’autunno.
"La Valdera è simbolo e luogo materiale dove, da svariati anni, vengono occultati i residui di produzioni pericolose, delle nocività ambientali e sanitarie e delle inefficienze amministrative regionali - hanno aggiunto da Legambiente Valdera - alcuni esempi emblematici son la discarica di Chianni, che per decenni ha accolto i rifiuti del Comprensorio del cuoio e ora viene proposta come hub per i rifiuti di amianto, ma anche la discarica di Legoli e quella di Pontedera. Infine, il caso del Keu, scandalosamente miscelato con altri materiali impiegati nell’edilizia, soprattutto per la costruzione di strade".
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