Attualità giovedì 27 marzo 2025 ore 16:15
L'oreficeria Cenzatti compie 35 anni

Vania Cenzatti ha trasformato la sua passione in un mestiere: "Ho avuto cinque stagiste, ma nessuna ha scelto di proseguire con la mia attività"
PONTEDERA — Dalla passione di bambina fino a farne una professione, che dura ormai da 35 anni e che l'ha resa una delle commercianti storiche di Pontedera. Vania Cenzatti, titolare dell'orificeria Cenzatti, ha festeggiato appunto il 35esimo anniversario dall'apertura della propria attività, radicata tanto in città, quanto nella sua famiglia.
La passione per la manualità, infatti, ha accompagnato Cenzatti sin dall’infanzia: un talento radicato nel Dna familiare ed ereditato dal bisnonno, proprietario di un’oreficeria. "Mi è sempre piaciuto realizzare oggetti artigianali - ha spiegato - da bambina allestivo bancarelle sulla spiaggia per esporre le mie prime creazioni. Con studio, corsi di formazione e tanta dedizione, quella passione è diventata il mio mestiere".
Il punto di svolta è arrivato nel 1991, quando ha aperto la sua prima bottega orafa a Pontedera, in via del Campanile. Dieci anni dopo, nel 2001, ha trasferito il laboratorio e il negozio nell’attuale sede di via Castelli, dove continua a creare gioielli con maestria e passione. E nel 2022, con il supporto di Confartigianato, la Camera di Commercio di Pisa ha conferito a Vania Cenzatti il prestigioso titolo di Maestro artigiano, un riconoscimento che certifica la sua eccellenza nel settore e la sua predisposizione all’insegnamento del mestiere.
"In questi anni ho avuto cinque apprendiste, alle quali ho cercato di trasmettere le mie competenze - ha aggiunto - sono molto legata a loro e avrei sperato che potessero continuare la mia attività, ma ognuna ha scelto una propria strada, aprendo la propria bottega. Le capisco: anche io a suo tempo feci lo stesso".
Del resto, anche il settore dell’oreficeria, come molti altri mestieri artigiani, si trova di fronte alla sfida del ricambio generazionale. "Tanti saperi artigiani rischiano di andare dispersi perché la scuola e la disciplina del lavoro non favoriscono più il passaggio di questi saperi alle nuove generazioni - hanno concluso Michele Mezzanotte, segretario generale di Confartigianato Imprese, e Massimo Camilleri, referente Imprese Confartigianato - dobbiamo interrogarci su quali possano essere gli strumenti più adeguati ad agevolare la trasmissione di conoscenze".
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