Attualità martedì 03 giugno 2025 ore 12:07
Referendum, iniziativa in piazza

In piazza Curtatone una iniziativa con al centro i referendum popolari abrogativi in materia di lavoro e cittadinanza. Si vota l'8 e 9 Giugno
PONTEDERA — "La nostra è una storica città di matrice industriale e i temi di questo voto sono fondamentali per difendere la nostra identità". Lo scrivono i Giovani Democratici e il comitato per i referendum sul lavoro 2025 dando appuntamento questo pomeriggio, alle 17,30 in piazza Curtatone a Pontedera per una iniziativa che vedrà al centro proprio i referendum popolari abrogativi, in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza, per i quali gli elettori saranno chiamati ad esprimersi domenica 8 e lunedì 9 Giugno (seggi aperti domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15). Durante l'iniziativa saranno illustrati i 5 quesiti.
"È necessario che la politica torni ad essere aperta a tutti e tutte, che non lasci nessuno indietro. Il voto diretto del popolo - si legge in una nota del comitato e dei Giovani Democratici- è l’occasione giusta per pensare ad un’imposizione diversa della società. Non si è liberi se si è precari, se si viene privati di diritti necessari per dare dignità ai cittadini e alle cittadine. Viviamo in una società che promuove il culto della flessibilità e che non dà accesso al mutuo a chi non ha un contratto a tempo indeterminato. Le contraddizioni sono immense e inaccettabili. In Italia esistono anche due categorie di lavoratori con diritti diversi, chi lavora nelle piccole imprese ha ancora oggi minori tutele e in un paese in cui queste proliferano abbiamo la necessità di una discontinuità sostanziale. Questi quesiti mettono anche in discussione un sistema degli appalti che ha portato ad un mercato del lavoro con prezzi a ribasso, in cui le colpe degli incidenti, troppo spesso mortali, ricadono sempre sui lavoratori e le lavoratrici. Il referendum sulla cittadinanza è prima di tutto una questione di civiltà, una società che esclude è destinata a vivere in un conflitto dannoso per tutti. Questo quesito infatti non è estraneo agli altri quattro, il costo della manodopera viene spesso falsato da chi sceglie di offrire stipendi da fame a chi non può fare altrimenti".
"Crediamo - concludono- sia arrivato il momento di dire basta, in modo fermo e deciso".
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