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Attualità domenica 22 maggio 2022 ore 07:00

Ricchi e poveri sottoterra

Foto di: quotidiano LA NAZIONE

Tre storie contadine: qualcuno dell'ambito pontederese trovò davvero l'oro sotterrato e a quanto pare diventò ricchissimo. Altri no.



PONTEDERA — Anche a Pontedera arrivò la guerra. E a quanto pare, una famiglia contadina e numerosa di Valdicava, vicinissima alla città, trovò un tesoro in uno dei loro campi. Un tesoro reduce dalla guerra e sotterrato dai soldati tedeschi che in quei giorni del '44 erano alle soglie di Pontedera e dell'Arno. 

Si dice che i tedeschi in ritirata avevano sotterrato il tesoro che avevano fatto con la speranza di andare a ritrovarlo a guerra finita. Ma non riuscirono a trovarlo perché i due uomini che girarono nella zona furono cacciati dai contadini della zona, che addirittura li rincorsero, mentre con una vanga iniziavano a scavare. Furono i contadini a portare alla luce il tesoro dei tedeschi. Un tesoro d'argento e oro che fece diventare ricchi quella gente che lasciarono la vanga e i campi "buttandosi' nel commercio.

Ma se il tesoro dei tedeschi in ritirata non ha mai raggiunto l'ufficialità, nel 1959 venne fuori la notizia 'pubblica' che il famoso bandito Orcino aveva sotterrato accanto al dismesso cimitero di Orentano un 'vero' tesoro. Fu un certo Ramazzotti di Lunata a mettersi a scavare una grande fossa nel centro del paese. Scavava, scavava e la gente del posto gli stava d'intorno. Ma non solo la gente, anche un notaio e alcuni rabdomanti passarono giornate a seguire gli scavi.

Non fu trovato niente ma tanto si parlò di Raffaello Picchi detto l'Orcino che, a quanto pare, aveva sotterrato il (presunto) tesoro a Orentano, L'Orcino fu poi catturato a Bientina ma riuscì ad evadere dal carcere e, sembra, che sia riuscito a raggiungere l'America.

Fu invece trovato davvero il piccolo ma significativo tesoro di circa quattromila monete d'argento che da secoli erano sottoterra nella campagna di Legoli. Il contadino del ritrovamento nascose le monete e poi le portò al prete del paese creando una società, un patto a due, per la vendita. E dopo i due entrò nell'operazione anche un altro prete che addirittura riuscì a vendere le monete al Granduca di Toscana., Ma il contadino finì processato su denuncia del proprietario dell'appezzamento "delle monete".


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