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Attualità domenica 17 marzo 2019 ore 07:00

​Quando Pontedera diventò città

30 maggio 1930, arriva il decreto di Vittorio Emanuele per iniziativa di Benito Mussolini spronato da Lando Ferretti.



PONTEDERA — "Il titolo di città spetta ai comuni ai quali sia stato formalmente concesso in virtù della propria importanza, e varia secondo gli ordinamenti giuridici dei vari Stati" (da Wikipedia). Ovvero, per essere davvero una città bisogna averne il titolo ufficiale, titolo che Pontedera possiede dal 30 maggio 1930 mentre molti altri centri autoproclamatisi città - dei quali non vogliamo fare l'elenco - questo titolo non ce l'hanno.

Come da legge, Pontedera diventò ufficialmente città per regio decreto di Vittorio Emanuele III ma il merito - se si può dire senza esser criticati - fu di Benito Mussolini e di Lando Ferretti. Duce del fascismo il primo, intellettuale-gerarca pontederesissimo il secondo che per un periodo fu capo ufficio stampa dello stesso Mussolini. Nel corridoio del piano nobile di Palazzo Stefanelli, in posizione non troppo visibile, c'è ancora il quadro del regio decreto firmato dal re e controfirmato dal duce in qualità di presidente del consiglio. E chi sa come sarà stata travagliata la decisione degli amministratori comunali socialcomunisti di alcuni decenni fa di scegliere una via di mezzo tra il non esporre per niente il decreto oppure esporlo in bella vista. Col risultato di una scelta di compromesso. 

Ma visto l'attuale tendenza di molti comuni, ultimo quello di Empoli, di revocare le cittadinanze onorarie a suo tempo concesse a Mussolini (forse gliela concesse anche la Pontedera dei podestà Nencioni e Pierazzini, ma non abbiamo documenti per verificarlo), non è detto che future amministrazioni pontederesi non possano avere un ripensamento sulla esposizione o no dell'ormai storico quadro che incornicia il decreto.

Nel '30 Mussolini era reduce da una serie di attentati ad alcuni dei quali era 'miracolosamente' sfuggito, tanto che nel popolo si era diffusa l'idea, ovviamente non plenaria, che fosse protetto dal cielo. E in quel maggio era andato in visita a Pistoia accompagnato anche da Ferretti che in una allegra serata pistoiese riuscì a convincerlo a proclamare città la sua (di Ferretti) Pontedera. Anzi, a farla proclamare da Vittorio Emanuele con la sua controfirma. Allora Pontedera aveva 17 mila abitanti - meno di San Miniato e di Volterra, tanto per fare due esempi - ma da 6 anni aveva la Piaggio che contribuirà non poco al suo grande sviluppo, indubbiamente aiutato anche dall' eccellente posizione geografica di pianura ricca di fiumi e al centro di tre valli molto ricche di centri abitati. Una Pontedera in progresso in tutti i settori, salvo le crisi economiche portate dalla guerra e oggi da situazioni nazionali e internazionali, mentre i centri collinari caleranno progressivamente.

Mario Mannucci
© Riproduzione riservata


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