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Attualità mercoledì 16 settembre 2015 ore 08:15

Sfratti, contributi fino a 8mila euro dall'Unione

Verranno erogati direttamente ai proprietari. Sarà possibile anche cambiare casa. Come fare domanda, fino a quando c'è tempo. I requisiti richiesti



PONTEDERA — Aiuti fino a ottomila euro per fronteggiare gli sfratti. Sono quelli che può offrire l'Unione Valdera, da mercoledì 16 settembre a venerdì 16 ottobre le famiglie in difficoltà economica colpite da provvedimenti di sfratto per morosità possono presentare domanda di soccorso.

Una delibera regionale destina ai comuni del Lode pisano fondi per oltre 400mila euro, di cui circa 100mila all’Unione Valdera.

Il contributo previsto dall’Unione potrà al massimo arrivare a 8mila euro, e verrà erogato direttamente ai proprietari che interromperanno formalmente la procedura di sfratto prima della convalida, o comunque prima della sua esecuzione, e quindi proseguiranno con il contratto di locazione in essere o ne stipuleranno uno nuovo. Prevista inoltre la possibilità di ottenere un contributo di massimo 3mila euro per il passaggio da “casa” a “casa”, nel caso in cui il proprietario non interrompa la procedura di sfratto.

Chi può accedere - Le condizioni che consentono di accedere agli aiuti sono la perdita o sensibile diminuzione della capacità reddituale, dovuta al peggioramento della situazione economica generale, per almeno uno dei componenti del nucleo familiare residente nell’alloggio, determinata da uno dei seguenti eventi:

Licenziamento: possono fare domanda i lavoratori dipendenti, autonomi o precari colpiti dagli effetti della crisi economica, con conseguente riduzione del reddito per un evento quale il licenziamento, ad esclusione di quello per giusta causa, di quello per giustificato motivo soggettivo e a esclusione delle dimissioni volontarie (tranne il caso in cui queste ultime siano riconducibili a una prolungata mancata retribuzione). Sono contemplati inoltre accordi aziendali o sindacali con riduzione dell’orario di lavoro; cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in deroga; collocazione in stato di mobilità; mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipico; cessazione di attività libero professionali o di imprese registrate alla c.c.i.a.a, aperte da almeno 12 mesi, o consistente flessione dell’attività e del reddito derivante.

Malattia grave: infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato la riduzione del reddito o la necessità di far fronte a spese mediche e assistenziali di particolare rilevanza;

Modificazione del nucleo familiare: perdita di una fonte di reddito, per motivi quali separazione, allontanamento di un componente o detenzione.

Altri motivi: qualsiasi ragione che abbia causato la diminuzione della capacità reddituale, purché connessa al peggioramento della condizione economica generale, in particolare per quanto attiene ai fenomeni di precarietà lavorativa, alla sussistenza di contratti atipici e/o saltuari, a nuclei in particolare situazione di fragilità, quali famiglie monoparentali, pensionati, nuclei con presenza di portatori di handicap, per i quali l’erosione del potere d’acquisto comporta una effettiva difficoltà di sostentamento. Queste condizioni saranno attestate dal Comune avvalendosi del contributo dei servizi sociali.

I documenti da presentare - Per l’aiuto nella compilazione della domanda è necessario avere: copia del contratto di locazione, dell’intimazione di sfratto per morosità, dell’udienza di sfratto successiva all’intimazione (qualora ci sia già stata), copia della convalida di sfratto e la documentazione comprovante le condizioni soggettive.

Gli altri requisiti - Sono richiesti il possesso della cittadinanza italiana o di uno stato appartenente all'Unione europea, oppure di altro stato, purché in regola con la normativa vigente; titolarità di un contratto di locazione di edilizia privata di unità immobiliare ad suo abitativo (non vale quindi per le case popolari), regolarmente registrato e non di lusso; pendenza di un procedimento di intimazione di sfratto per morosità per il quale non sia ancora intervenuto il provvedimento di convalida, oppure quello per cui è intervenuta la convalida ma non c’è stata ancora esecuzione: in questo secondo caso dovrà comunque intervenire un nuovo accordo sulle condizioni contrattuali.

Si dovrà inoltre essere residenti da almeno un anno nell’alloggio oggetto della procedura di rilascio, il quale dovrà essere situato in un comune della Valdera.

Necessario poi un reddito attuale Ise non superiore a 35mila euro e valore Isee non superiore a 20mila euro, risultante da una dichiarazione in corso di validità, quindi rilasciata nel corso del 2015, non titolarità per una quota, superiore al 30 per cento, di diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su immobili a destinazione abitativa siti sul territorio nazionale.

La domanda e il bando sono direttamente scaricabili dal sito www.unione.valdera.pi.it oppure reperibili direttamente nei Comuni e nei sindacati degli inquilini. L’agenzia CasaValdera, a cui dovranno essere presentate le domande, oltre alla mediazione con i proprietari curerà l’aiuto e la consulenza alle famiglie in collaborazione con i sindacati di zona. Casa Valdera riceverà le domande nella sede dell'Unione Valdera, in Via Brigate Partigiane a Pontedera, nei giorni:

  • Lunedì dalle 15 alle 18
  • Mercoledì dalle 9 alle 12
  • Venerdì dalle 9 alle 12
  • Negli ultimi anni questo intervento ha consentito di aiutare concretamente oltre un centinaio di famiglie.

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