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GIALLO Mazzola giovedì 08 giugno 2023 ore 08:00

Il male spiegato bene

“Perché lui/lei ha ucciso?”. Ce lo domandiamo sovente di fronte ad assassini particolarmente efferati, a delitti spesso in apparenza mancanti di un movente e, dunque, ancora più incomprensibili ai nostri occhi.



PECCIOLI — La ragione ci porta direttamente a credere che il crimine sia frutto di un raptus dell’omicida e dell’obnubilamento della mente o piuttosto la conseguenza della follia, poiché questa risposta ci tranquillizza, allontanandoci da un timore molto più profondo. E cioè che il male esista, in sé e per sé e che i malvagi abitino il mondo tanto quanto i buoni.

Non è possibile attribuire tutta la colpa del delitto a una mente malata, a patologie psichiatriche che alterano la logica del pensiero umano. Ogni azione, anche la più violenta e non premeditata, è il risultato di torti ed esperienze negative che si sono sedimentati nel tempo e hanno costruito un tragitto inevitabile, percorso sino alla morte della vittima.

Ce lo spiega il giornalista de Il Post Stefano Nazzi nel suo ultimo libro intitolato Il volto del male (Mondadori, 2023). Esso parla di uomini che hanno fatto molto del male ad altre persone, ovvero le hanno uccise. Il tema trasversale della raccolta, il fulcro di questi dieci casi è proprio il male, proteiforme e mutevole, ma sempre culminante nella morte violenta di qualcuno. Indagare il male che ci circonda è dunque il fine di questa “collezione di storie”, che si annida anche nelle persone comuni, e anche negli insospettabili. Stefano Nazzi, come esperto di cronaca nera e come podcaster, già autore di Indagini, ha ricostruito per anni i dettagli delle vicende che hanno sconvolto l’Italia (tramite interviste, documentazione dei processi dell’epoca, materiale giudiziario). Oggi ne Il volto del male Nazzi abbandona in parte lo stile più asettico e privo di giudizi adottato nella cronaca del tempo passato e cerca di ricostruire, sempre con parole essenziali, i sentimenti dei personaggi che hanno popolato le storie da lui raccontate. A partire dalle più note, come Nicola Sapone delle Bestie di Satana, o Luigi Chiatti, il Mostro di Foligno, come il serial killer Gianfranco Stevanin oppure le meno note “il Cherubino Nero” Roberto Succo, o le tre ragazze che uccisero una suora a Chiavenna, senz’alcun motivo apparente. Parla del delitto del Circeo, di Donato Bilancia e conclude con il delitto di Gloria Rosboch da parte di Gabriele Defilippi.

Stefano Nazzi ci racconta com’erano queste persone e come hanno fatto a diventare dei “mostri”, senza che nessuno intorno a loro se ne accorgesse. E ci parla anche di quello che è successo dopo “il fattaccio”: chi ha ucciso di nuovo, chi è scomparso, chi continua a proclamarsi dal carcere innocente e chi, dopo la confessione, si è pentito con queste parole: “Mi vergogno di quello che ho fatto”.

In una intervista sul suo ultimo libro Stefano Nazzi prende in esame il recentissimo caso di Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, uccisa dal compagno a Senago. Afferma che sarà fatto il processo, che stabilirà la giusta pena, ma che l’assassino Alessandro Impagnatiello incarna proprio il male!

Nessuno, conclude Nazzi, sa dove nasca il male, ma tutti invece dovrebbero pensare che il male finisce come un sasso lanciato in uno stagno: si allarga con cerchi concentrici, causando dolore alla vittima e ai familiari. Ma, a differenza di quelli nell’acqua, “i cerchi del male non spariscono dopo pochi secondi. Durano a lungo, talvolta per sempre”.

A cura dello Staff della Biblioteca Fonte Mazzola di Peccioli

CONSIGLI DI LETTURA

Perché proprio il giallo a Fonte Mazzola?

Tutto è iniziato nel 2016 con Parole Guardate, il nostro Festival del giallo. Un progetto di contaminazione tra teatro, letteratura e scrittura, per adulti e bambini.

La particolarità del progetto Parole Guardate è stata quella di incentrare le sue attività e gli eventi sulle opere di un unico scrittore: negli anni sono stati protagonisti grandi e prolifici autori come Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Marilù Oliva, Giampaolo Simi, Piergiorgio Pulixi, penne che hanno riscosso molto successo e affetto da parte del pubblico.

La Biblioteca Comunale e Archivio Fonte Mazzola, con i suoi 400 metri quadri di ampiezza e una collocazione spettacolare sul limitare della campagna pecciolese, è stata inaugurata il 26 gennaio 2019. Qui puoi trovare una sezione dedicata al giallo italiano e straniero (americano, inglese, nord-europeo, francese…) e un patrimonio librario composto da ottomila volumi, la preziosa collezione del prof. Arnaldo Nesti, consistente in altri novemila volumi e la donazione del Prof. De Santi, composta da altri mille libri, rari e di pregio, monografici sul cinema.

Tutti gli spazi sono utilizzabili in assenza dell’operatore bibliotecario ogni giorno dalle h. 8 alle 24 (compresi la domenica e i giorni festivi), tramite un codice personale di accesso. L’iniziativa, unica sul territorio della Valdera, è il fiore all’occhiello della nostra Biblioteca e permette a numerosi studenti e utenti di frequentare in libertà, ma con assoluto rispetto, le sale a disposizione.

Qui troverai una Biblioteca dei Ragazzi con un’ampia varietà di letture dedicate in una luminosa sala, rivolta verso l’Anfiteatro Fonte Mazzola; lo Speaker’s corner, l’angolino del parlato, la nuovissima attività proposta agli utenti dai 6-14 anni in cui un nostro operatore esperto sarà a disposizione per conversare in lingua inglese. Per la fascia di età 8-12 è stato organizzato un circolo di piccoli lettori, dal titolo Dieci piccoli detective: incontri mensili dedicati alla lettura e dinamiche dei romanzi gialli.

Tante le attività della Biblioteca gli incontri del Circolo dei Lettori, il corso di scrittura dal titolo: Storia a tinte gialle, un rinnovamento del Progetto Parole Guardate che si è incentrato sul giallo storico, in dieci appuntamenti che si sono tenuti da novembre a febbraio. Sono stati pubblicati su Quinewsvaldera i racconti ideati dai partecipanti al corso di scrittura tenuto da Andrea Marchetti. Dei benefits sono dedicati ai nostri studenti e ai nuovi iscritti: ad esempio, chi è in possesso del codice di ingresso della Biblioteca ha potuto partecipare a Studiare senza stress, tre incontri dedicati al potenziamento della memoria e il miglioramento dei metodi di studio, tenuti dal docente Stefano Intini.

Per celebrare l’importanza della lettura come conoscenza e crescita personale, abbiamo avviato Librarsi, un’iniziativa condotta dalla psicologa e psicoterapeuta Rachele Bindi, legata alla Libroterapia, un metodo che parte dalla lettura, per promuovere il benessere psicologico e la crescita personale di ciascuno. Nell’ambito del maggio dei libri, la Biblioteca ha ospitato un laboratorio di lettura ad alta voce a cura di Vania Castelfranchi e Marco Zapparoli dal titolo Poesia in voce.

Ci complimentiamo con gli alunni della III A della Scuola Primaria Dante Alighieri di Peccioli, perché risultati primi nel concorso del Bibliogioco organizzato dalla Rete Bibliolandia come promozione alla Lettura!


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