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martedì 19 marzo 2024

CI VUOLE UN FISICO — il Blog di Michele Campisi

Michele Campisi

MICHELE CAMPISI - Laureato in fisica teorica a Pisa, ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca negli Stati Uniti, ed ha lavorato per anni come ricercatore in Germania. E’ stato Marie Curie Fellow presso la Scuola Normale Superiore di Pisa dove ha svolto attività di ricerca nel campo della fisica quantistica, grazie al Progetto ``NeQuFluX'' finanziato dalla Comunità Europea. Attualmente è ricercatore presso L’Università di Firenze.

​Diffusione del Covid-19: cosa conta davvero

di Michele Campisi - martedì 07 luglio 2020 ore 18:43

Sono ormai diversi mesi che quotidianamente riceviamo il bollettino di contagiati/morti/guariti del Covid-19. All’inizio i media ci hanno proposto i dati che riguardavano la Cina, poi purtroppo, quelli che si riferiscono all’Italia. Siamo stati inondati inizialmente da una mole enorme di dati “grezzi” che non disponendo di strumenti adeguati per essere interpretati, hanno spesso contribuito a diffondere panico e senso di insicurezza. Si è dovuto aspettare un bel po' di tempo perché si cominciasse a ricevere dati elaborati che fornissero davvero le informazioni più importanti. Il dato più rilevante è il famoso indice Rt, quello su cui purtroppo il governatore Fontana ha commesso uno scivolone inqualificabile, e c’è da credere che la maggioranza dei nostri amministratori di qualsivoglia colore non avrebbero fatto di meglio. Di contro la cancelleria Merkel, dottorato in Chimica Fisica, ha spiegato l’Rt con una chiarezza da manuale. Vedete i video e fate voi il confronto.

Cerchiamo allora di capire perché Rt è importante e perché dobbiamo stare molto allerta, soprattutto in questa fase di riapertura delle attività. Rt è il numero di persone che mediamente vengono contagiate da una persona infetta, e che questo avvenga tipicamente in un lasso di tempo T (normalmente questo tempo T, detto intervallo seriale, non viene dato nei bollettini ma è necessario conoscerlo per poter fare delle previsioni). Rt dipende non solo dalla natura del virus, ad esempio dai meccanismi fisici di contagio e dalla sua virulenza, ma soprattutto dai comportamenti delle persone, e quindi può variare nel tempo. Ad esempio se tutte le persone si isolano completamente Rt andrà al valore zero e l’epidemia si fermerà completamente. Finché Rt sta sotto al valore 1, l’epidemia è comunque sotto controllo, il numero di casi tenderà a diminuire col tempo. 

Compito di tutti è tenere Rt sotto al valore 1. Non appena si supera questo valore le cose si mettono male, perché il contagio si allarga esponenzialmente. Forse non tutti ci rendiamo bene conto di cosa significhi crescita esponenziale. Facciamo un esempio pratico: mettiamo che ogni persona infetta ne contagi mediamente altre 2 (in questo caso Rt =2) con riferimento ad un lasso di tempo T= 1 giorno. Al giorno 0 abbiamo 1 infetto, al giorno 1 abbiamo 2 nuovi infetti, al giorno 2 ne abbiamo altri 4=2x2. Al giorno 3 ne abbiamo ancora 8=2x2x2. Tutto sommato non sembra molto preoccupante! Ma andiamo avanti: al giorno 4 siamo a 16, al giorno 5 si arriva 32… Al giorno 10 siamo a circa 1000. Ogni giorno si raddoppia!! Al giorno 20 siamo già a circa 1 milione, al giorno 26 siamo oltre i 60 milioni.

Ad oggi (7/7/2020) l’Emilia Romagna ha Rt =1.28, il Veneto ha Rt =1.12, il Lazio ha Rt=1.04, la Toscana è a 0.99. Questi dati, per fortuna, non sono riferiti al lasso temporale giornaliero (come nell’esempio sopra) ma ad un lasso temporale T di circa 4-8 giorni, quindi molto più lento e decisamente controllabile. Ad esempio con Rt =1.3 e T=6, si generano circa 13 nuovi in 60 giorni. 

Ma non abbassiamo la guardia! A causa della natura esponenziale della crescita, basta che Rt vada solo a 2 e al giorno 60 siamo a circa un migliaio.

Questa vicenda evidenzia anche come una più solida formazione logico-matematica sia auspicabile non solo tra coloro che gestiscono la cosa pubblica e l’informazione ma anche per la popolazione tutta che ha bisogno di strumenti per poter interpretare al meglio i fenomeni che la circondano, soprattutto quando sono così complessi come quelli che caratterizzano una pandemia globale.

Michele Campisi

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