Spettacoli venerdì 08 ottobre 2021 ore 12:19
La stagione di prosa del Di Bartolo
Sabato prossimo riprende la stagione di prosa di Butiteatro con uno spettacolo dedicato a Dante per omaggiare i suoi 700 anni
BUTI — Sabato 16 ottobre riprende la stagione di prosa di Butiteatro con uno spettacolo dedicato a Dante per omaggiare i suoi 700 anni " Esercizi per voce e violoncello su la divina commedia di Dante Inferno" con Chiara Guidi e Francesco Guerri, produzione Societas.
L'appuntamento è alle ore 21,15 al teatro Francesco di Bartolo. "Abbiamo invitato due artisti, Chiara Guidi il 16 ottobre, con questo spettacolo anche Buti vuole festeggiare i settecento anni di Dante, e Roberto Latini ( con un lavoro su Amleto ) il 29 ottobre, che conoscono bene gli abissi e le vertigini della parola, a farsi carico di un esperimento, perché capaci di dare profondità al nero e di rendere manifeste le immagini che il loro dire suscita", spiega il direttore artistico Dario Marconcini, che ha parlato di "Un laboratorio dove lo spettatore sarà immerso nel teatro completamente al buio".
"Dopo questa prova alla riscoperta dell’udito come senso, continua la sfida con la terza proposta, “Paesaggio” di Pinter, 5-6-7- novembre dove i due attori, quasi negandosi, danno le spalle al pubblico per buona parte dello spettacolo, invitando così lo spettatore nella loro stanza, come testimone delle loro solitudini, anche sognanti, ma rivelatrici di squarci impietosi di vita quotidiana.
Si passa poi al lavoro di due giovani attori, “Usher” il 13 novembre, che davanti a un capolavoro del cinema muto e al racconto di E.A Poe, ci portano fra atmosfere allucinate e eventi che suscitano inquietudine, in un mondo malato, riuscendo a restituirci, con coraggio e fantasia, sia l’espressionismo del vecchio film che il gotico del racconto.
Dopo di loro due attori che impersonano già il nuovo teatro, Frosini/Timpano, che con “Zibaldino africano” il 28 novembre, danno uno sguardo, disincantato e crudelmente lieve su quel lato oscuro del nostro bel paese, il colonialismo, con le sue bassezze e crudeltà che fanno parte del nostro rimosso storico.
Ultimo è il lavoro su “Lear” il 3 Dicembre che Silvia Pasello conosce bene per averlo già incarnato in uno spettacolo di anni fa con la regia di Roberto Bacci: ora è l’occasione per incontrare un altro padre, il proprio, e nel confronto con Lear, dimenticare quella ruvidità e ritoccare con tenerezza e rimpianto momenti della propria vita come carezze perdute.
Questa nostra rassegna, che fra l’altro su sei titoli ha tre prime nazionali, si propone come una forma di esperienza, se ci sarà la costanza di seguirla in tutte le tappe."
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