Politica lunedì 01 luglio 2024 ore 16:30
Il PD capannolese vuole espellere Nardini, "Tragicomico"

L'assessora regionale, insieme alla sindaca Cecchini e ad altri, è imputata di aver "tradito" i dem al voto comunale: "Dovrebbero dimettersi loro"
CAPANNOLI — Una prima richiesta era stata avanzata mentre le urne del primo turno delle elezioni comunali erano ancora aperte; ormai tre settimane più tardi, complice forse anche l'esito del voto, il secondo reclamo: l'assessora regionale Alessandra Nardini deve essere espulsa dal Partito Democratico.
La firma, esattamente come una ventina di giorni fa, è sempre la stessa: Alessandro Bacherotti, Alessio Maggini e Simona Salvadori, i tre segretari dem di Capannoli e Santo Pietro Belvedere. Tornati alla carica, appunto, per escludere dal PD non solo la sindaca Arianna Cecchini, accusata di aver partecipato alle elezioni con una lista alternativa, nonostante la tessera, ma anche Nardini e altri ancora, per aver sostenuto proprio la prima cittadina nella sua corsa al terzo mandato.
"Chi si è reso protagonista della spaccatura della nostra comunità politica persevera con un atteggiamento tragicomico, tra l'altro dopo che il segretario regionale Emiliano Fossi ha pronunciato parole pubbliche chiarissime sulla mia posizione: la mia appartenenza al PD non sia in discussione - ha commentato Nardini dopo la lettera inviata dai tre ai garanti provinciali - questa vicenda è surreale fin dall'inizio, ma onestamente credevo che il risultato elettorale avrebbe fatto capire l'errore compiuto: il PD a Capannoli è stato il primo partito alle Europee, ma ultimo alle amministrative".
Nardini, a sua volta, chiede le dimissioni dei vertici dem di Capannoli. "Il risultato mortificante delle urne parla chiaro ed è un messaggio che arriva direttamente dalla base elettorale del PD: questa scelta ottusa, non discussa con iscritti e simpatizzanti, è stata bocciata - ha proseguito - state le dimissioni di Bacherotti, Salvadori e Maggini sarebbero state ovvie dopo il voto, visto che non hanno più nessuna autorevolezza per rappresentare la comunità del Partito Democratico".
"Ora è tempo di ricostruire una comunità lacerata da una campagna elettorale vergognosa, tutta giocata sul risentimento personale - ha rincarato - quella del Partito Democratico è la prima e unica tessera che ho avuto: il partito è casa, come lo è per quelle compagne e quei compagni di cui chiedono l'espulsione, persone che hanno fatto la storia del PD e dei partiti di centrosinistra precedenti e delle amministrazioni che hanno governato Capannoli e Santo Pietro in questi anni".
Poi, infine, l'appello al PD provinciale. Con cui Nardini, soprattutto nei confronti del segretario Oreste Sabatino, si era rivolta in maniera schietta. "Non capisco come possa continuare a non affrontare questa situazione, nella sua specificità e nel contesto di una tornata amministrativa non proprio esaltante in provincia - ha concluso - spero che sia solo casuale che questa lettera con richiesta di espulsione arrivi dopo la mia intervista di qualche giorno fa sulle amministrative, in cui esprimevo una posizione critica sulla gestione del partito".
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