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Attualità sabato 15 ottobre 2016 ore 17:15

Papa Francesco mi ha detto: "Stai con la gente"

Il vescovo Andrea Migliavacca

Il vescovo Migliavacca ha parlato a dopo un anno nella diocesi. La povertà, l'integrazione, il rapporto coi fedeli e una speranza per Carismi



SAN MINIATO — Il vescovo Andrea Migliavacca è arrivato nella diocesi di San Miniato un anno fa come vescovo più giovane d'Italia, 48 anni. Un anno dopo gli abbiamo chiesto un bilancio di questi primi dodici mesi.

Tanti gli argomenti toccati, dalla crescente povertà alla vivacità di alcune realtà parrocchiali, le parole che gli ha rivolto papa Francesco, il suo pensiero sull'integrazione, il rapporto con don Armando Zappolini e i parroci della sua diocesi, la situazione internazionale e, a livello locale, la sua visione sulla situazione della banca Carismi. Infine Migliavacca ha lanciato un messaggio a tutti i fedeli.

Sua Eccellenza è passato un anno dall'arrivo nella diocesi. Come sono stati questi primi dodici mesi, cosa si aspettava e cosa invece l'ha sorpresa?

"L’arrivo in diocesi ha significato per me l’avvio di una avventura nuova. E’ stato un tempo questo di scoperta e di incontri, di ascolto e di riflessione. Ho trovato realtà diocesane e parrocchiali vive, capaci di creatività, custodi della fede e della trasmissione della amicizia con Gesù. Ho incontrato persone e ho imparato a riconoscere volti e situazioni. In particolare sono diventato familiare ai volti dei preti e ho potuto apprezzarne dedizione, storia personale e progetti. Posso dire che la scoperta e l’incontro con la diocesi hanno superato le aspettative. La sorpresa più bella è stata la cordialità della accoglienza di tanti e la simpatia del camminare insieme"

Un territorio grande che si divide tra Cuoio e Valdera. L'opera di pastore comprende viaggi frequenti nelle varie parrocchie per incontrare fedeli e parroci. Quali sono gli aspetti più rilevanti che e le preoccupazioni che affollano le menti dei fedeli?

"L’incontro con la gente mi ha fatto percepire anzitutto le difficoltà legate al lavoro, alla crisi in atto e quindi alla diffusione di nuove povertà. L’attenzione al mondo del lavoro è certamente uno degli aspetti che ci sono richiesti come Chiesa. Si è poi presentato il problema dell’invecchiamento della popolazione e quindi anche dello spopolamento dei borghi storici. Un problema che si intreccia con una consistente presenza di immigrati che ci stimola ad interrogarci sulla nostra capacità di accoglienza. Infine mi è sembrato di cogliere un legame e un attaccamento al territorio, all’ambiente, a questa bella terra: anche questa una sfida che ci è consegnata"

Sua Eccellenza, è un momento difficile a livello europeo e mondiale. C'è bisogno di integrazione? Un concetto, quello del bisogno di integrazione già espresso da papa Francesco...

"Mi sento pienamente in sintonia con gli insegnamenti di papa Francesco sul tema Europa, integrazione, accoglienza, costruzione di ponti e di pace"

Quanto è importante il rapporto del parroco e del vescovo coi fedeli come tramite di dio?

"Il papa più volte nei suoi discorsi e in una occasione anche a me personalmente ha invitato a “stare con la gente”. La condivisione con il cammino del popolo di Dio significa conoscerne i volti, le situazioni, i problemi e camminare insieme, cercare insieme soluzioni, anche pregare insieme. Si tratta di imparare ad ascoltare e far percepire una vera presenza. Credo che questo sia importante per i parroci e per il vescovo e che si debbano trovare modalità reali, concrete di vicinanza e di condivisione. Forse il segreto è vivere il proprio ministero come servizio: mandati per servire. Non è forse il segreto anche della vita di Gesù che ha detto: “sono stato mandato per servire”?"

Nella diocesi di Sua eccellenza rientra anche Perignano e don Zappolini, un prete molto originale e che più volte si è scontrato sia con aspetti clericali che politici. Zappolini che all'arrivo di Sua Eccellenza disse: "adesso possiamo riproporre i corsi di Islam, il vescovo Migliavacca è un grande". Come è il suo rapporto con Zappolini?

"Riguardo ai preti tutti della diocesi di San Miniato e anche per don Zappolini nutro stima e amicizia. In particolare ho conosciuto la passione educativa di don Armando vedendo i campi scuola con i giovani e anche il gruppo giovani molto bello della sua parrocchia. Stimolante anche è la sua attenzione alle forme diverse di povertà"

Il momento è difficile sia a livello europeo che mondiale ma anche locale. Sua Eccellenza, come socio di diritto della fondazione Carismi, che idea si è fatto e quale speranza nutre per il destino di questa banca vitale per il territorio del Cuoio?

"Ritengo un bene collettivo le istituzioni che sono nate dalla vita del nostro territorio e dalla passione di tanta gente. Posso solo augurare a queste istituzioni di intraprendere sempre strade positive e proficue per il bene della collettività"

Come sa a Cascina c'è una nuova sindaca della Lega che ha voluto il crocefisso nella stanza del sindaco ma che poi ha una visione un po' controversa soprattutto riferita all'accoglienza. Cosa ne pensa sua eccellenza di questo fatto: sì al crocifisso no ai migranti?

"Il Crocifisso, cioè Gesù in croce, e ogni suo segno visivo, sono narrazione del dono della vita per tutti"

In conclusione, quale messaggio si sente di lanciare sua eccellenza ai fedeli. Un messaggio di speranza, di fede, di fiducia nel futuro?

"Il messaggio rivolto ai fedeli è anzitutto un sentimento di gratitudine per le attenzioni, la cordialità e la preghiera che hanno riservato per me fin dall’inizio del mio arrivo. Vorrei augurare una Chiesa che cammina con fiducia, capace di raccontare la vita buona del vangelo; una Chiesa che esprime la bellezza di coltivare tra noi, con tutti, relazioni autentiche di fraternità".

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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