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Politica venerdì 10 ottobre 2014 ore 17:51
Elezioni, il Tar respinge il ricorso di FdI
Inammissibile e infondate le richieste di fratelli d'italia. Pasquinucci: "Un danno alla credibilità della democrazia aver presentato il ricorso"
PONTEDERA — Sul ricorso di Fratelli d'Italia sulle presunte irregolarità durante la operazioni per l'elezione del nuovo sindaco nella scorsa primavera, commesse a dire dei ricorrenti, da parte dell'ufficio elettorale del comune di Pontedere, dal candidato sindaco di Pontedera, Simone Millozzi e del Pd che sono stati rappresentati dagli avvocati Nicola Colombini e Francesco Monceri, il tar di Firenze ha rigettato in toto le richieste di Fratelli d'Italia. Il pronunciamento sul ricorso è scaturito dal fatto che le richieste dei ricorrenti sono state ritenute in parte inammissibili e in parte infondate. Sull pronunciamento del tribunale amministrativo è intervenuto il segretario del Pd di Pontedera Antonio Pasquinucci stigmatizzando il comportamento dei ricorrenti: “Sottolineo come la disinvolta campagna politica e mediatica montata sul ricorso di Fratelli d'Italia, a suo tempo strillata e amplificata in varie sedi, abbia prodotto un danno alla credibilità delle istituzioni che la condanna del giudice non ripaga minimamente. Aver avvalorato che 28 presidenti di seggio e 112 scrutatori con annessi rappresentanti di lista e ufficio elettorale avessero agito in modo da compromettere l'esito delle elezioni a favore di una parte politica, il Pd e il sindaco Millozzi, è stata un'operazione spregiudicata che ha di fatto indebolito la già precaria credibilità del sistema democratico”.
“Il giudice amministrativo – continua Pasquinucci - respinge, in modo anche abbastanza brusco, il ricorso presentato da Arcenni e Bagnoli per infondatezza e inammissibilità. La condanna al risarcimento delle spese legali ci alleggerisce almeno di questo peso. Difficile tuttavia dirsi soddisfatti di questa pesante caduta di responsabilità e tensione civica che le forze politiche anziché sostenere e promuovere, continuano a infiacchire per obiettivi di brevissimo termine e vacua visibilità. C'è da augurarsi che ciò produca almeno una riflessione circa l'opportunità di abbassare i toni”.
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