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Cronaca martedì 18 marzo 2014 ore 17:18
Il programma di Calcinaia Insieme per il bene comune

Tre i punti fondamentali per la lista che sostiene Serena Bani la candidata sindaco: partecipazione gestione dell'acqua pubblica e equità fiscale
CALCINAIA — La lista Calcinaia Insieme per il bene comune dopo aver presentato come proprio candidato a sindaco la 28enne Serena Bani, presenta il proprio programma elettorale, consultabile anche sul sito del movimento calcinaiabenecomune.blogspot.it. Queste le proposte su temi come la partecipazione, la gestione dell'acqua pubblica e la fiscalità.
“Vogliamo
la partecipazione
diretta
dei cittadini nelle decisioni della cosa
pubblica – spiegano
dal movimento - metteremo
a regime la pratica del bilancio
partecipativo,
con la quale, nelle settimane antecedenti all’approvazione del
bilancio comunale, i cittadini potranno decidere direttamente come
impiegare una parte delle risorse economiche. Interessante è stata
l’esperienza avviata nel 2012, che purtroppo l’amministrazione
non ha riconfermato negli anni seguenti: noi la renderemo una pratica
normale della vita amministrativa locale.
Promuoveremo
delle Consulte
di paese in
cui le associazioni e i cittadini si potranno ritrovare una volta al
mese per discutere sui problemi che riguardano rispettivamente
Calcinaia con Sardina, Oltrarno, Fornacette e Case Bianche. Ci
saranno pure maggiori momenti in cui la popolazione sarà consultata
direttamente, non solo con semplici assemblee informative per
decidere sui temi più importanti”.
Poi da Calcinaia Insieme
per il bene comune continuano e annunciano: “Ci impegneremo per una
gestione
dell'acqua completamente pubblica.
Alcuni di noi negli scorsi anni si sono battuti per il referendum del
giugno 2011 con il quale la maggioranza dei cittadini italiani ha
detto no alla privatizzazione della gestione dell'acqua e no al
profitto garantito per legge al socio privato delle aziende idriche.
Nonostante questo successo, Acque Spa e i sindaci, fra i quali anche
il primocittadino uscente di Calcinaia, hanno deciso di ignorare
l’esito del Referendum che revocava il profitto garantito e hanno
deciso di non ritoccare al ribasso le tariffe, tradendo così la
volontà popolare. Insomma, noi cittadini da quasi tre anni stiamo
continuando a pagare una parte di bolletta non dovuta, pari nella
nostra zona a circa il 18%; per questo sosterremo la “Campagna di
obbedienza civile” promossa dai Forum dei movimenti per l’acqua a
cui hanno aderito anche diverse famiglie del nostro Comune,
impegnandoci a chiedere all’azienda la garanzia che nessuno potrà
vedersi distaccare il servizio idrico. Ci batteremo nelle sedi
competenti, in quanto azionisti di Acque Spa, assieme agli altri
Comuni sensibili sul tema, affinché si vada ad attuare il risultato
del Referendum e pertanto che si arrivi alla riduzione delle bollette
dell'acqua”.
Infine al questione della fiscalità sulla
quale i sostenitori di Serena
Bani candidata sindaco propongono un nuovo modello. “Il
nostro principio ispiratore – dicono gli attivisti - sulla
tassazione
locale
è quello della progressività:
chi più guadagna più paga. Applicheremo dei criteri più equi
legati al reddito per stabilire quanto ciascuna famiglia deve pagare.
Attueremo un impegno deciso nella lotta
all’evasione dei
tributi locali, affinché la pressione fiscale possa diminuire per
l’intera collettività.
Al
centro metteremo le spese
sociali
in modo che si aiutino le fasce più deboli della
popoeazione.
Applicheremo
la legge affinché si verifichino le situazioni dei beni di proprietà
degli enti
Ecclesiastici del
territorio per una corretta applicazione
della tassazione sui loro immobili.
Interromperemo
l'erogazione del contributo comunale agli enti religiosi,
mentre saranno invece stanziati fondi specifici al fine di favorire
le attività delle associazioni di volontariato del territorio.
Se
necessario – concludono da Calcinaia
Insieme per il bene comune
metteremo in
discussione il Patto di stabilità imposto
dal governo che impone un'assurda austerità e penalizza i comuni
virtuosi come il nostro: tutte le risorse che i cittadini pagheranno
dovranno ritornare loro indietro come servizi”.
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