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Attualità venerdì 14 aprile 2023 ore 19:00

A Orciatico il primo confronto sul referendum

A sinistra il municipio di Peccioli, a destra quello di Lajatico

È iniziato il percorso di avvicinamento al voto per la fusione dei Comuni. Macelloni: "Opposizioni pregiudiziali"; Tedeschi: "Manca progettualità".



LAJATICO-PECCIOLI — Il primo incontro pubblico sulla fusione al teatro di Orciatico è servito a mettere le carte in tavola. Da una parte, le amministrazioni comunali di Peccioli e Lajatico, le cui maggioranze consiliari hanno avviato il processo per arrivare al referendum; dall'altra, invece, chi alla consultazione e, quindi, alla fusione, spera di non arrivarci proprio.

"È andata abbastanza bene, nonostante ci sia stato anche del vero e proprio ostruzionismo da parte del gruppo di opposizione di Peccioli, spalleggiato da Fratelli d'Italia - ha commentato il sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni - da parte nostra, abbiamo cercato di dare informazioni ed esporre le modalità con cui si svolgerà questo percorso, propedeutico alla consultazione del referendum".

"Altri, invece, hanno continuato a insistere sul fatto che avremmo dovuto consultarci, non si sa bene con chi, prima di indire il referendum - ha aggiunto - il massimo della democrazia, per noi, è far sì che i Consigli comunali, che rappresentano i territori, si esprimessero in merito, cosa che è avvenuta. Per chi contesta, invece, non ne avevamo il diritto".

Per Macelloni, però, anche da parte di chi si oppone alla fusione ci sarebbe stata una sorta di ammissione. "La contrarietà espressa è stata legata al fatto che, visto che gli elettori hanno dato fiducia a queste due amministrazioni, il referendum sarà vinto da chi è favorevole. Per questo - ha proseguito -secondo loro, è illegittimo: perché sono convinti che non andrà come sperano. Personalmente non so quale sarà il verdetto, ma un'opposizione di questo tipo mi sembra pregiudiziale".

"Nel merito, invece, abbiamo dato informazioni su ciò che comporta far la fusione - ha concluso - ci siamo riservati di elaborare un progetto complessivo dopo gli altri incontri. Sicuramente, i soldi che arriveranno dalla fusione per i prossimi anni saranno spesi prevalentemente nel territorio di Lajatico; inoltre, la nostra intenzione è mettere nello Statuto del nuovo Comune l'esistenza dei due Consigli comunali come Consigli territoriali, con compiti consultivi soprattutto sulle modalità di spesa di queste risorse. In più, rimarranno anche i due palazzi comunali che diano punti di riferimento alle comunità".

Sin dalle prime battute, però, il progetto non convince in pieno i componenti del Comitato "Lajatico non è... fusione", costituitosi formalmente per volontà di 10 persone, tra le quali anche Fabio Tedeschi, ex sindaco di Lajatico.

"Spesso i Comitati sono visti come pura e semplice contrapposizione - ha detto Tedeschi - in realtà, per noi sarà un mezzo di informazione e di diffusione di diversi punti di vista. Il nostro è un gruppo assolutamente apartitico: c'è chi è contrario e chi è più dubbioso e, per questo, noi ci poniamo come strumento per offrire maggior consapevolezza ai nostri concittadini".

All'incontro di Orciatico, tra gli altri, era presente anche lo stesso Tedeschi. "I sindaci hanno esposto una presentazione non molto dettagliata o specifica - ha commentato - anche le domande fatte hanno evidenziato la mancanza di una progettualità vera e propria. Inoltre, gli orciatichini, i veri interessati alla vicenda, erano circa una ventina".

"Personalmente, mi sono sentito di far notare che si tratta di due amministrazioni che tra un anno vanno in scadenza - ha proseguito - qualsiasi idea, anche virtuosa, potrà cambiare: del resto, che restino i due Comuni o che ci sia un Comune unico, si andrà nuovamente a votare".

L'argomento principale, comunque, resta il referendum consultivo. "Apre a qualsiasi scenario, anche contrario alla volontà dei cittadini: i Comuni hanno avuto l'iniziativa e sarà la Regione, indipendentemente dall'esito, a decidere come procedere - ha spiegato - un altro rischio, poi, è che il referendum abbia una bassa affluenza: ciò significherebbe affidare il futuro di due Comuni a poche persone".

"Ognuno di noi ha i propri impegni, ma per garantire una più ampia pubblicità e consapevolezza, senza alcun pregiudizio, faremo degli incontri e del volantinaggio - ha concluso Tedeschi - la fusione è un argomento storico e delicato: si parla di cambiare l'identità e il funzionamento di una comunità e di un territorio. E non si tratta solo di campanilismo".


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