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Attualità giovedì 21 agosto 2014 ore 17:05

Incile, dove i Navicelli si buttano in Arno

Il monitoraggio di Arpat e le modifiche al progetto



PISA — "Tutte le operazioni di realizzazione del progetto sono seguite e monitorate per gli aspetti ambientali nella fase propedeutica alle opere edili e in quella successiva di cantierizzazione, che vedrà la realizzazione delle strutture idrauliche per il collegamento del canale con l’Arno". Lo ricorda Arpat, che ripercorre la storia del progetto e ne fa il punto. 

Il progetto Incile dell’Arno, che ne prevede il completamento fino all’Arno, è stato riproposto inserendolo nelle compensazioni territoriali definite nel corso dell’approvazione del progetto di installazione del terminale di rigassificazione Olt al largo della costa tra Pisa e Livorno.

"Il primo progetto di Olt - spiega Arpat -, approvato dal Comune di Pisa in una conferenza dei servizi del 2012, prevedeva come attività propedeutica al completamento dell’Incile fino all’Arno, la sua bonifica con svuotamento del tratto esistente e conferimento dell’acqua e dei fanghi a un idoneo impianto di trattamento rifiuti (Acque industriali di Pontedera e alla Sai di Livorno).

Nel settembre 2013 la Olt ha presentato una proposta integrativa al piano di bonifica del Canale, a causa di problemi emersi durante le operazioni di svuotamento.

Poiché lo svuotamento mediante pompaggio risultava impraticabile a causa delle infiltrazioni, fu proposta come soluzione alternativa, dopo interventi di impermeabilizzazione del setto tra Incile e Navicelli, lo svuotamento dell’Incile con conferimento nelle acque del canale dei Navicelli, viste le affinità chimico fisiche tra le acque dei due canali. Per quel che riguarda i fanghi rimaneva in essere quanto proposto nel primo progetto ovvero lo smaltimento come rifiuto".

Il progetto è stato approvato dal Comune sulla base di pareri positivi da parte di Arpat e Provincia. La realizzazione della connessione Navicelli-Arno permetterà tra l’altro, un'alimentazione del Navicelli anche nei periodi di maggior siccità impedendo o limitando rispetto alla situazione attuale, la risalita di acqua di mare.

Il moderno Canale dei Navicelli prende il nome dalle caratteristiche imbarcazioni utilizzate per il trasporto delle merci nelle acque interne ed è stato realizzato tra il 1921 e il 1924 per sostituire un vecchio canale, con andamento tortuoso e ormai inutilizzabile, costruito intorno al 1570 dai Medici, la famiglia che ha a lungo governato Firenze e la Toscana. Scopo di queste vie d’acqua era il collegamento via nave per il trasporto di merci tra l’Arno (Pisa) e il porto di Livorno e viceversa. La struttura che collegava il moderno Canale dei Navicelli all’Arno non è però mai stata completata e nell’agosto del 1943 la parte terminale del canale fu bombardata dagli alleati e mai ripristinata.

Alla fine degli anni sessanta, dopo l'alluvione del 66, è stato realizzato lo Scolmatore dell'Arno da Pontedera a Pisa e da allora il Canale dei Navicelli termina nello scolmatore.


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