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Attualità giovedì 23 dicembre 2021 ore 09:45

Gesù nel filo spinato, è il presepe di don Zap

L'argomento sono i migranti. Il parroco: "È un Gesù Bambino impaurito e infreddolito in uno dei tanti passaggi verso l’Europa cristiana"



PONSACCO — È quasi Natale e sicuramente qualcuno avrà pensato  che anche quest’anno, come ormai da un paio d'anni, don Armando Zappolini rinunciasse a “stupirci” con i suoi presepi chiacchierati e provocatori perché portatori di messaggi forti contro la società moderna.

E invece eccolo, il presepe di don Armando, allestito nella Chiesa principale di Ponsacco, quella di San Giovanni Battista.

Di lato alla culla con Gesù Bambino, la Madonna con il velo e Giuseppe in abiti arabi, una vera famiglia musulmana che rappresenta la Natività, e poi quattro grandi foto, con bambini e gente sofferente dietro a fili spinati in attesa di conoscere le sorti del proprio destino.

Ma quali sono le radici cristiane dell’Europa?” Questa è la domanda che don Armando, insieme a Don Luca e ai giovani di Talea Aps e Caritas Young pone come accanto al presepe che, a sua volta, evidenzia e vuol far riflettere sulle contraddizioni della origini cristiane dell’Europa e le attuali politiche dell’immigrazione.

Don Zap e il presepe 2021

Don Zap e il presepe 2021

“Vogliamo pensarlo così Gesù Bambino in questo Natale, vogliamo immaginarlo impigliato in un filo spinato in uno dei tanti passaggi verso l’Europa cristiana, impaurito, infreddolito, affamato, con quegli occhi che non hanno più lacrime ma che continuano a chiedere il perché di tanta cattiveria. Vogliamo sentire il pianto sommesso dei suoi genitori cercare di consolarlo, di dargli coraggio, di fargli pensare ad un futuro migliore dopo questa assurda sofferenza” ha spiegato Zappolini.

La culla con Gesù Bambino, la Madonna con il velo e Giuseppe in abiti arabi, una vera famiglia musulmana che rappresenta la Natività

La culla con Gesù Bambino, la Madonna con il velo e Giuseppe in abiti arabi, una vera famiglia musulmana che rappresenta la Natività

Quanto siamo lontani dalla bella immagine della chiesa nascente quando i primi cristiani erano riconosciuti soprattutto dall’amore che li univa gli uni agli altri, a prescindere dalla condizione sociale, dall’età, dalla lingua, quanto siamo lontani dal Vangelo! Cerchiamo allora le vere radici cristiane dell’Europa. Esse non sono nei simboli, nelle tradizioni, in una autoreferenziale superiorità che ha sempre portato l’Europa ad essere causa di colonialismo e di sfruttamento in mezzo mondo” ha spiegato il parroco. 

Parole forti e chiare che, come sempre, non mancheranno di far discutere e che qualche anno fa, in un'altra versione del presepe (Gesù nel cassonetto), portarono a uno scontro dialettico don Zap e il leader della Lega Matteo Salvini.

Le lanterne verdi delle famiglie polacche che vogliono indicare una casa accogliente a chi è riuscito a superare il filo spinato

Le lanterne verdi delle famiglie polacche che vogliono indicare una casa accogliente a chi è riuscito a superare il filo spinato

Zappolini ha ripreso: "Un pensiero deve renderci ancora più a disagio in questo Natale. La maggior parte dei migranti che arrivano in Italia sono di religione cristiana, nostri fratelli nella fede. Le nostre radici sono nelle parole di Gesù, sono nella concreta solidarietà che ci porta a camminare gli uni accanto agli altri, sono nelle lanterne verdi delle famiglie polacche che vogliono indicare una casa accogliente a chi è riuscito a superare il filo spinato. Sono nel nostro quotidiano impegno accanto ai poveri, nel nostro tentativo, come ci ricorda continuamente Papa Francesco, di essere una chiesa che esce sulle strade, che rischia anche di sporcarsi, ma che non vuol rimanere lontana dalla gente e dalle sue difficoltà. Buon Natale. Che sia un tempo bello di rabbia, di sogno e di impegno per tutti noi".

Gesù Bambino nel filo spinato

Gesù Bambino nel filo spinato

Marcella Bitozzi
© Riproduzione riservata


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