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Attualità lunedì 05 febbraio 2018 ore 16:34

Omicidio Pamela, il dolore di Newlife Association

Evelyn Etedekhe
Evelyn Etedekhe

L'associazione nigeriana con sede a Ponsacco ha espresso cordoglio e dolore con la presidentessa Etedheke: "Anche noi distrutti e scioccati"



PONSACCO — Evelyn Etedheke, presidentessa dell'associazione nigeriana Newlife Association, con sede a Ponsacco, è intervenuta sui drammatici fatti accaduti tra la fine di gennaio e sabato scorso a Macerata.

Pamela Mastropietro era scomparsa il 29 gennaio. E' stata uccisa e i suoi resti sono stati trovati mercoledì 31 gennaio in due valigie distinte nelle campagne di Pollenza, vicino a Macerata. Per il suo omicidio al momento è stato arrestato Innocent Oseghale, 29 anni, nigeriano. Ma le forze dell'ordine stanno cercando un presunto complice. 

Sabato, sempre a Macerata, il 28enne Luca Traini ha sparato dalla sua auto una trentina colpi di pistola in diverse zone frequentate da migranti, ferendone almeno sei. Nessuno è in pericolo di vita.

Traini ha detto di aver agito per vendicare la morte di Pamela.  Si apprende che nel suo passato sarebbe stato innamorato di due ragazze tossicodipendenti, come lo era Pamela, che da Roma si era spostata nelle Marche e viveva in una comunità di recupero.

Traini è stato arrestato poco dopo i fatti di sabato. Era fermo davanti a un monumento ai caduti. In passato è stato candidato alle elezioni comunali con la Lega nord, non ha preso nessuna preferenza. Nella sua abitazione è stato ritrovato il Mein Kumpf di Adolf Hitler.

Etedekhe, addolorata per i fatti nelle Marche, ha scritto una lettera inviata alla nostra redazione: "Mi occupo dell'integrazione dei miei conterranei e delle emergenze in questo periodo". La presidentessa dell'associazione nigeriana si augura che questa lettera dia "risposte positive affinché sia messo in luce un punto di vista sociale e politico diverso per quanto riguarda la nostra comunità e i pregiudizi che circolano".

"Scrivo - ha ripreso nella lettera - per chiedere scusa e porgere le nostre condoglianze da parte della comunità Nigeriana in Toscana, alla famiglia,e amici, di Pamela Mastropietro. Ad onor del vero anche noi siamo scioccati e distrutti dal dolore per questo accaduto, perché anche nel mio paese (Nigeria per l'appunto) non si parla d'altro, la notizia è molto diffusa su tutti i siti, giornali e social network, ma non per la notizia in sé per sé, ma perché è stato un nostro conterraneo a commettere il delitto (per adesso in realtà Oseghale è accusato di vilipendio e occultamento di cadavere, ndr)".

"A dispetto di quanto si pensi - si legge ancora nella lettera - non siamo assassini e gente che fa del male in maniera gratuita. Troppo spesso vi è l'associazione nero uguale pericoloso, ma aldilà dell'etnia, perché secondo me di razza esiste solo quella umana, quando una persona ha commesso un reato non ci sono sconti per nessuno, quindi anche noi Nigeriani, della stessa nazionalità dell'assassino Innocent Oseghale, chiediamo che venga fatta giustizia e condannato con una pena esemplare".

"Colgo l'occasione - ha scritto nella parte finale della lettera - per lanciare un appello a miei paesani presenti su tutto il territorio italiano: so quanto può essere difficile la nostra situazione a livello economico e sociale, ma con la rabbia e la violenza non otterremmo nient'altro che altro odio e discriminazione, quindi cercate di costruirvi un futuro con positività, stando lontani dalla criminalità organizzata, non alimentate la vostra rabbia, la rabbia rende cechi di fronte alla verità".


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