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Attualità domenica 06 gennaio 2019 ore 11:29

​Allarme: si nasce di meno e si muore di più

Fra presente e storia, preoccupanti i dati anagrafici di Pontedera (e dell'Italia) che allontanano l'obiettivo di quota 30 mila.



PONTEDERA — Anche gli affollati muri di Pontedera dove vengono affissi i manifesti funebri dimostrano il progressivo invecchiamento della città. I decessi dell'anno appena finito sono infatti stati 37 in più rispetto all'anno precedente, 357 contro 320, mentre le nascite, altro e forse ancor più preoccupante dato, sono scese da 261 a 200 pari pari. 

Un vero e proprio collasso che neanche l'aumento dei residenti stranieri, 120 in più, considerati in genere più prolifici, riesce a fermare. E allora? L'invecchiamento dell'Italia è fenomeno conosciuto e non una caratteristica soltanto di Pontedera, dove nei decenni del secolo scorso più vicini alla seconda guerra mondiale - per non parlare dei tempi 'in nero' quando far figli comportava onori anche remunerati - nascevano almeno il triplo di bambini.

Pontedera ha ora 29.225 abitanti contro i 29.317 (fonte Wikipedia) di fine 2017 che avevano visto una ripresina. Cifre, comunque, che che tuttavia fanno diventare un miraggio, almeno per ora, l' obiettivo di raggiungere quota 30 mila apertamente lanciato durante l'amministrazione Marconcini e inseguito fino a qualche anno fa. Ora non se ne parla nemmeno più mentre il circondario di pianura, a cominciare da Calcinaia-Fornacette e Ponsacco ha fatto importanti passi avanti tanto da far dire alle rispettive amministrazioni che era l'ora di rallentare il fenomeno con l'arma del blocco, o quasi, delle nuove costruzioni. 

Di fronte a questi numeri dei residenti c'è quello dei frequentatori giornalieri di Pontedera, più o meno il doppio. Dato che dimostra l'importanza di questa città ma che comporta problemi e spese (grandi piazzali, navette gratuite, eccetera) per ospitare tutti senza caos. Pontedera sarebbe cresciuta molto se non fosse improvvisamente arrivata la grande crisi e se fossero stati attuati i piani urbanistici a sud e nord della città, Campi d'Era e Parcoverde, mentre è fermo allo scheletro il palazzone che doveva lanciare un nuovo quartiere a sud di quello Galimberti. 

E il comune non riesce a vendere i suoi immobili inutilizzati. Il momento più nero, accenniamo anche all'evoluzione storica della città fondata come castello di pianura a metà del 1200, fu comunque quello della fine delle guerre fra Pisa e Firenze - XV secolo -che lasciarono Pons ad Heram talmente al lumicino come abitanti, due o tre famiglie soltanto, per cui bisognò ricorrere, con sussidi e case gratis, a gente dell'Alta Garfagnana e Lunigiana per ripopolarla. Un forte sviluppo di Pontedera ci fu poi nel '700 e '800 e, più vicino a noi, negli anni '50-60 del secolo scorso e all'inizio di questo, caratterizzato anche dall'immigrazione di massa.

Mario Mannucci
© Riproduzione riservata


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