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Attualità lunedì 01 giugno 2020 ore 14:26

Campi estivi, dubbi su responsabilità giuridiche

L'associazione Sos Scuola: "Rischiamo di non farli. Il patto di corresponsabilità non solleva il gestore da responsabilità giuridiche legate al Covid"



PONTEDERA — Laura Mazzei, presidente dell'associazione culturale Sos Scuola di Pontedera è intervenuta per sottolineare il rischio che i campi estivi non vengano fatti "facendo piombare le famiglie nella stessa situazione di quando sono state improvvisamente chiuse le scuole".

Alla base del problema c'è la responsabilità giuridica legata al Coronavirus che grava sui gestori delle strutture: "Nel gruppo EduChiAmo e Parchi gioco e ludoteche d'Italia - ha spiegato Mazzei - i festeggiamenti per l’autorizzazione alle riaperture dei centri estivi previsti per il 15 giugno, sono durati ben poco. Ci siamo resi conto delle responsabilità a cui andiamo incontro riaprendo i battenti, che non sono le responsabilità ordinarie che tutti noi conosciamo bene lavorando con i bambini. Ci chiedono di assumerci responsabilità a livello giuridico per un ipotetico contagio".

Mazzei ha spiegato la situazione che riguarda molte attività: "Molti degli organizzatori e dei responsabili delle strutture stanno valutando l’ipotesi di non avviare i campi solari a queste condizioni, facendo piombare le famiglie nella stessa situazione di quando sono state improvvisamente chiuse le scuole e obbligando di nuovo i bambini a trascorrere un'estate in solitudine. Viene concesso un patto di corresponsabilità che non solleva il gestore dalle responsabilità giuridiche legate al coronavirus".

Mazzei ha sottolineato che "le linee guida sembrano non tenere di conto della natura dei bambini e del loro bisogno di socialità. I centri estivi che venivano visti come un miraggio per famiglie e bambini per ritrovare la tanto attesa libertà potrebbero diventare un’altra occasione di restrizioni e regole ferree. Infatti, i regolamenti per la gestione dei campi estivi, usciti sul sito della Regione Toscana richiedono di garantire la distanza di un metro (consigliato un metro e ottanta), cosa assai difficile da praticare nella realtà anche di un piccolo gruppo di bambini. Inoltre vengono richieste altre misure cautelative che non si possono adattare al contesto dei centri estivi come l’utilizzo preferibile della mascherina per i bimbi dai 6 agli 11 anni anche durante attività di movimento per l’intera giornata".

"Trattandosi di bambini che non hanno la consapevolezza del pericolo può essere molto semplice che vengano infrante le troppe regole, causando un alto rischio per chi se ne assume la responsabilità" ha concluso Mazzei.


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