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Attualità lunedì 16 novembre 2020 ore 11:03

"Caro sindaco, ripari allo scempio"

Il presepe incriminato di Palazzo Stefanelli

Anche un gruppo di cattolici pontederesi ha scritto una lettera al primo cittadino sul caso del volto di Ferragni nel presepe di Palazzo Stefanelli



PONTEDERA — Tramite internet e QUInews Valdera un un gruppo di cattolici pontederesi ha scritto al sindaco Matteo Franconi, chiedendo di "riparare allo scempio" della Madonna rappresentata con il volto di Chiara Ferragni, nel presepe allestito sul balcone del Municipio. Ecco la lettera.

Caro signor sindaco,

siamo un gruppo di cattolici pontederesi che hanno deciso di scriverle, come hanno già fatto altri, dopo vari contatti fra di noi in cui tutti ci siamo chiesti "ma come… noi non facciamo niente?”. Ci riferiamo all’ormai noto argomento del presepe natalizio esposto sul balcone del palazzo comunale e sicuramente una risposta da parte dei parroci del vicariato avrebbe avuto maggior ridondanza.

Ma visto che solo l’Arcivescovo Benotto si è espresso sull’argomento (con parole di biasimo), anche noi cittadini cattolici vogliamo esprimere il nostro stato d’animo perché da troppo tempo quelli che sono i valori ed i capisaldi della nostra fede sono presi d’assalto. Valori che fino a qualche decennio fa anche chi non credeva o non simpatizzava con gli ambienti vicini alla chiesa, in qualche modo li incarnava anche inconsapevolmente. Mentre oggi (credo in tutta consapevolezza), per la maggior parte delle persone questi valori sono stati sostituiti dai 'valori' dell’immagine, dell’apparire, dell’avere. Tutti quanti al servizio dei valori unici della ricchezza e del potere.

Dopo averli rincorsi, chi prima chi dopo si rende conto che questi nuovi valori non li appagano in quanto non aggiungono niente di positivo alla loro vita rispetto ai valori perseguiti in precedenza. Purtroppo, tanti di coloro che hanno speso molte energie per raggiungere questi nuovi valori fanno fatica a rinnegare le loro scelte. E allora cercano di contaminare e distruggere i valori ai quali altri sono rimasti legati o ai quali si stanno legando. Partendo proprio da questo, dispiace constatare che il giovane autore dell’ “opera?”, pur di raggiungere la notorietà ed il successo, che anche noi gli auguriamo, sia stato disposto a sacrificare sull’altare la dignità di tutti i cattolici, italiani e stranieri compresi, strumentalizzando i nostri simboli religiosi pur di raggiungere ciò a cui ambisce.

E qui ricordiamo che in ambienti vicini alla sua amministrazione ci si è indignati per la strumentalizzazione del rosario in campagna elettorale. Sabato sera sotto il terrazzo del comune si sono radunati giornalisti di varie tv locali e non, ed alcuni “teologi improvvisati” hanno provato a giustificare in maniera pittoresca la scelta dell’autore, che si è giustificato dicendo che l’ha fatto per avvicinare i giovani all’arte!?

Vorremmo essere chiari su ciò che noi cattolici invece abbiamo percepito: “vi siete presi l’onere di utilizzare i simboli cristiani a noi più cari facendone un uso distorto al fine di ridicolizzarci ancora una volta". E ci rammarichiamo perché ogni volta che qualcosa del genere succede, sempre di più si rischia di varcare il limite e di cadere nel campo della blasfemia. E ci creda, signor sindaco: anche se a lei non sembrerà, vista dall’altra parte della barricata il cammino che porta a questo “traguardo” è molto avanzato ed in alcuni casi è già stato oltrepassato abbondantemente.

Ma siamo a Natale ed anche quest’anno noi cristiani ricordiamo la nascita di Gesù, venuto per liberarci dal peccato e per la salvezza di ogni uomo, anche per lei e per l’autore del presepe. Manca ancora un po’ di tempo al giorno di Natale e il 29 novembre inizierà il tempo di Avvento. I sacerdoti durante le celebrazioni vestiranno i paramenti di colore viola, il colore che richiama alla penitenza ed alla conversione, per i cristiani è anche un tempo di attesa e di speranza, perlomeno è questo l’atteggiamento al quale ci richiama Cristo e la Chiesa. C'è ancora tempo per cambiare, riparare e “correggere” ciò che è stato fatto, con un po’ di buona volontà da parte sua e dell’autore… Ma forse ci illudiamo?


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