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Attualità domenica 19 maggio 2019 ore 12:52

​Dai neolitici a Millozzi. E domenica...

Ricostruzione di una capanna neolitica a cura dell’associazione Naturaliter sulla base delle tracce documentate durante lo scavo archeologico del villaggio Neolitico di Podere Casanuova (Pontedera) - Simone Millozzi

Carrellata di sei millenni sui modi di governare Pontedera da prima che nascesse a oggi. E arriva il nuovo sindaco.



PONTEDERA — Chi sa come regolavano le loro convivenze e gerarchie i pontederesi che 5-6 mila anni fa si insediarono allevando bestie (progresso rispetto al passato) nell'odierna golena dello scolmatore, località Cava Erta dove allora scorreva un ramo dell'Era. Le tracce del villaggio vennero alla luce negli anni '80 del secolo scorso ed è noto agli archeologi che c'erano nei villaggi norme per la trasmissione dei beni all'interno del clan. Ma il nostro interrogativo è se anche loro e con quali modalità sceglievano un capo. Diciamo pure un sindaco. Ne discutevano e trovavano un accordo o si sfidavano a mazzate e peggio? 

Visto che siamo sotto elezioni, l'appuntamento è per domenica prossima, iniziamo proprio con i nostri antichissimi e preistorici progenitori un piccolo e forzatamente incompleto viaggio su come la nostra Pontedera sia stata guidata lungo i secoli fino a oggi.

Facendo salti di millenni dai neolitici di Cava Erta, ecco, alla vigilia dell'epoca cristiana, i legionari romani di Mario e Silla che si danno battaglia nelle pianure pontederesi ante Pons ad Heram per poi ottenere terre. Le famose centuriazioni ancora ben visibili da foto aeree. In quel caso comandavano i consoli, eletti con scontri fra le parti mentre poco dopo Cesare e Augusto decreteranno la fine della Roma repubblicana. Pare che già a quei tempi vi fosse nella futura Pontedera un campo militare, scavando si troverebbe, mentre una fattoria romana e poi il villaggio longobardo di Rapida, scoperto recentemente fra lo stadio e il ponte alla navetta, era comandato dal guerriero sotterrato con la spada accanto ad altre tombe, trovate e ricoperte, di adulti e bambini. 

Con un altro balzo eccoci alla costruzione del primo ponte sull'Era e poi alla fondazione, intorno al 1250, della città-castello pisana di Pons ad Heram dotata di mura lunghe più di un chilometro, 17 torri e una rocca. Una grande (per allora) città castello dove comandavano i capitani a volte pisani e a volte fiorentini a causa delle tante guerre. E i capitani non venivano certo eletti dal popolo.

Con la tappa successiva si entra nell'epoca fine medievale dei podestà fiorentini, ben 600 nell'arco di oltre tre secoli, che a turni di 6 mesi governavano Pons ad Heram dal Palazzo Pretorio. All'inizio erano membri delle grandi famiglie dei Medici, Strozzi, e così via con poteri praticamente illimitati e, anche loro, non certo eletti ma 'inviati' dal governo fiorentino. Poi toccherà ai gonfalonieri quando ai Medici si sostituì il ramo lorenese degli Asburgo, e pur se nacquero anche magistrature civiche locali erano pur sempre sotto l'egida dei funzionari lorenesi.

Ed eccoci a Napoleone che governò nominando dei 'maire' -  termine transalpino per sindaco - mentre a metà '800 arriva l'Italia unita che nel 1862 introduce i sindaci, il primo a Pontedera fu l'avvocato Francesco Doni. Sindaci, sì, eletti, ma soltanto da una stretta cerchia di cittadini altolocati. 

Siamo all'arrivo di questa galoppata col tramonto dei liberali e l'arrivo, tra '800 e '900, dei socialisti e dei cattolici. E saranno proprio i socialisti a guidare per due anni Pontedera con i sindaci Ferdinando Caciagli e Narsete Citi, mentre nel '22 arrivarono i commissari prefettizi e i podestà fascisti, non eletti, che guideranno la città fino alla seconda guerra mondiale.

Il resto è abbastanza noto: dall'immediato secondo dopoguerra Pontedera è guidata da sindaci eletti dal popolo tutto, donne comprese, prima indirettamente e ora direttamente. Tutti sindaci di sinistra prima e di centrosinistra poi fino ad arrivare a Simone Millozzi che sta per lasciare il posto a uno dei cinque candidati sindaci in lizza per queste elezioni.
5 candidati sindaci e 150 candidati consiglieri comunali per 16 posti fra maggioranza e opposizione per cui, come dire, c'é ampia possibilità di scelta per i cittadini elettori. Mentre i 5 assessori li sceglierà direttamente il nuovo sindaco.


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