Attualità giovedì 08 febbraio 2024 ore 14:30
Il teatro in classe segue la lezione di don Milani

Un centinaio di studenti e studentesse tra la "Gandhi" e il Cpia sperimenteranno il teatro con Sartoria Caronte per la Festa della Toscana
PONTEDERA — Nell'ambito delle iniziative legate alla Festa della Toscana, ricorrenza del 30 Novembre che la Regione e, nello specifico, il Consiglio regionale, gli alunni e le alunne di Pontedera studieranno la lezione di don Milani attraverso il linguaggio del teatro.
Proprio al priore ed educatore fiorentino, del quale nel 2023 è ricorso il centenario dalla nascita, è infatti dedicata la Festa della Toscana di quest'anno: al suo impegno per l'inclusione degli emarginati attraverso la liberta di espressione e la cultura.
Coordinate che saranno seguite, come nella passata edizione, dalla Sartoria Caronte per le 4 classi di terza media dell'istituto comprensivo "Gandhi" e per il gruppo degli alunni minorenni del Centro provinciale per l'istruzione degli adulti che trova casa alle "Mantellate".
"Le attività saranno rivolte, nel segno di don Milani, alle esigenze e ai bisogni di una comunità intesa come collettività che si fa carico dell'accoglienza ed educazione dei figli - ha spiegato l'assessore alle Politiche educative Francesco Mori - il teatro a scuola come non si esaurisce nella semplice performance o nell'interpretazione di un ruolo: l'obiettivo è far dialogare gli alunni e i giovani attraverso la pratica teatrale".
Il laboratorio teatrale, che appunto si terrà all'interno degli spazi scolastici, avrà inizio nei prossimi giorni e si concluderà il prossimo 16 Marzo.
"Il nostro compito è quello di riportare i giovani all'essenziale, alla semplicità, e di far capire loro le proprie emozioni - ha detto Loris Seghizzi della Sartoria Caronte -ciò che è successo a Barbiana con don Milani è quello di aver mantenuto tutti i ragazzi al di sopra delle differenze, sentendosi liberi all'interno di un programma. In questo senso, il teatro ha una funzione sociale fondamentale, permette l'espressività e la creazione di uno spazio creativo dov'è possibile conoscersi anche attraverso il linguaggio del corpo".
"Il mondo in cui sono immersi i ragazzi ricalca il mondo che abbiamo preparato per loro - ha concluso Eros Carpita, anche lui di Sartoria Caronte - la rappresentazione che hanno di loro stessi spesso è filtrata proprio da questo mondo: il teatro è uno strumento per ritornare a se stessi senza intermediazione".
Pietro Mattonai
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