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Attualità domenica 31 marzo 2019 ore 06:30

​La Lina dei berretti e il soldato americano

In un piccolo-grande libro, Lucia Castellani racconta la Pontedera che palpitava intorno a via Roma e al berrettificio.



PONTEDERA — Aveva quattordici anni, erano altri tempi, quando con grande gioia Lina entrò a lavorare nel negozio dei Castellani in via Roma. Ci rimase tutta la vita seza sposarsi ma diventando una... Castellani anch'essa. 

Era un berrettificio dove con avanzi di stoffa si realizzavano, appunto, berretti, il copricapo che distingueva i non ricchi dai ricchi che invece portavano il cappello. E per andare a lavorare, Lina non aveva che da svoltare da via della Misericordia, dove abitava nel famoso 'casone' e camminare per cento metri in via Roma fra amiche e conoscenti. 

Secoli prima quella via, allora una viuzza sterrata, aveva costeggiato le mura medievali sul lato ovest. e poi diventata importante nei primi dal '900 con lo sviluppo della città oltre il centro storico. Una strada a vocazione commerciale che ha avuto alti bassi restando sempre all'inseguimento dell' attiguo Corso. E attraverso il berrettificio e Lina, che dà il nome al libro, Lucia Castellani ha ricostruito la storia di una ragazza di allora e di conseguenza la storia di quel pezzo di Pontedera che, appunto, si concentrava su via Roma e la strade e piazze vicine.

Lina era una giovane donna vivacissima, curiosa di tutto e innamorata del mondo intero, quando entrò nel berrettificio. E tale rimase e per tutta la vita. Nel libro di Lucia Castellani, che attraverso Lina racconta anche la sua famiglia, c'è anche un episodio molto bello e romantico anche perché un po' misterioso. L'episodio dell'incontro quasi notturno fra Lina e un soldato nero americano - siamo nel periodo immediatamente successivo alla battaglia dell'Arno che si risolse con la ritirata tedesca e l'arrivo degli americani a Pontedera - dal quale scaturì una bella amicizia fra i due. Con l'amore, par di capire ma senza certezza, che fu soltanto sfiorato. Il soldato era figlio di un' immigrata italiana in America e non era contento di come un po' tutti lo guardavano e trattavano in quanto di colore. In Lina trovò però una spalla su cui appoggiare la propria tristezza.

Il libro di Lucia Castellani è una chicca sia storica che umana sulla Pontedera del periodo fascista, sulla Pontedera bombardata e sul dopo guerra fino a quando il negozio chiuse. Un libro da leggere per imparare come funzionava la Pontedera di allora e per commuoversi almeno un po'.


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