Attualità giovedì 26 settembre 2024 ore 15:30
Modartech e Montale, i robot entrano in classe

I due istituti fanno parte di un progetto internazionale che mira all'uso dei robot nella didattica, in particolare per studenti con disabilità
PONTEDERA — La robotica arriva in aula. A Pontedera, infatti, fino a domani, sabato 28 Settembre, si svolge un meeting di esperti internazionali, provenienti da Francia, Grecia, Macedonia del nord, Turchia e Lettonia per un confronto su come utilizzare i robot e l'Intelligenza Artificiale nella didattica.
A ospitare gli incontri è l'istituto Modartech, che fa parte degli istituti di Pontedera della Rete Iris, coordinati dal liceo "Montale". L’iniziativa rientra nell’ambito di un progetto di ricerca europeo, denominato "Robots and Inclusion of students with disabilities in special education", che vede tra i protagonisti proprio la scuola di alta formazione di Pontedera, insieme a scuole ed Università dei cinque Paesi sopra citati.
"Siamo orgogliosi di essere tra i protagonisti di questo primo progetto, che vuole sperimentare le nuove tecnologie per l’apprendimento dei ragazzi, supportando in particolare chi ha una disabilità o Disturbi specifici dell'apprendimento - ha spiegato Alessandro Bertini, direttore di Modartech - la robotica educativa può essere la nuova frontiera delle metodologie formative e Modartech sarà tra i primi ad implementarla, perché crediamo che una scuola innovativa e coinvolgente sia assolutamente possibile".
L’obiettivo è arrivare alla definizione di una serie di linee guida che uniformino l’utilizzo di robot per l’apprendimento negli istituti, rendendo la didattica più efficace, coinvolgente e attenta alle diverse esigenze degli studenti. In tal senso, Modartech avvierà, all’interno dei propri laboratori, una sperimentazione a partire dall’anno accademico 2025/2026, adottando strumenti specifici a supporto degli allievi.
"Vogliamo creare un robot che possa supportare gli studenti disabili nell’apprendimento e nello svolgimento dei compiti in classe - ha concluso Roxane Huart, dell’istituto Saint Luc, coordinatrice per la Francia della ricerca - un progetto che possa rispondere alle esigenze delle varie tipologie di istituti coinvolti, partendo della scuola dell’infanzia fino alle scuole superiori e alle università".
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