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Cronaca sabato 05 giugno 2021 ore 12:54

Muore storica figura pontederese

E' morto Gino Bartali, personaggio fra i più conosciuti e attivi della città. Un ricordo scritto da Luca Cherici ed il post di cordoglio del Sindaco



PONTEDERA — E' morto Gino Bartali, personaggio fra i più conosciuti e attivi di Pontedera. Pubblichiamo un ricordo scritto da Luca Cherici, già vicesindaco della città.

"Se ne va un altro pezzo della Pontedera che fu e, probabilmente, ancora lo è città animata da personaggi che non hanno mai cessato di renderla viva, spontanea, ricca di confronti, discussioni, di un fraseggiare, il quale, non raramente pare però volgere al tramonto.

Gino Bartali dopo essere stato, con la moglie Anna, il patron del mitico Bar Gambrinus, sul Piazzone, gestiva ormai da anni la tabaccheria a pochi metri dal locale che aveva segnato il suo insediamento a Pontedera e l’atmosfera degli Anni’70, insieme al prospiciente Bar dei fratelli Fornai

Viene alla mente la nota poesia di Fernando Pessoa, Tabaccaria. Anche in quella di Gino, gestita adesso dalla nuora e dai nipoti, si parlava e discuteva un po’ di tutto. Certo, Gino, è stato un appassionatissimo di sport e soprattutto di calcio; tifosissimo della squadra degli Agnelli, ovviamente la Juventus: i suoi incontri con l’Avvocato, Donna Paola, e l’ambiente di Varramista erano intoccabili ricordi museali. Detto questo Gino è stato un uomo della contemporaneità (anche se molti aspetti di questa non lo convincevano affatto), uno degli ultimi esperti di calcio – come noto il figlio Alberto è un grandissimo preparatore atletico – che non riusciva o meglio non voleva mai disgiungere gli eventi sportivi da quelli della vita civile sia della città che del Paese. Non entravano in tabaccheria soltanto i fumatori per acquistare le ‘bionde’, ma molte persone (e personaggi) per interrogare Gino sullo stato delle cose, tutto difficilmente terminava con poche battute, e spesso chi aveva soltanto da prendere le sigarette ‘bofonchiava’…

Tornando a Fernando Pessoa, “la morte non è che la curva della strada”: ti siano lieti il cielo e la terra, carissimo Gino"


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