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Attualità venerdì 18 novembre 2016 ore 14:59

Morto il fondatore di Bibliolandia

Roberto Favilli (foto da Facebook)

Roberto Favilli era andato in pensione nel 2011 dopo trent'anni di lavoro. I colleghi di Pontedera lo ricordano come un uomo intelligente e generoso



PONTEDERA — La vita culturale pontederese perde un suo importante protagonista: Roberto Favilli, ex bibliotecario, fondatore della rete Bibliolandia, aveva svolto un ruolo importante nell'informatizzazione del sistema. I bibliotecari di Pontedera ricordano il collega, scomparso a causa di una malattia, con parole piene di affetto.

"Ci ha lasciati, in punta di piedi e senza far rumore, proprio come era nel suo stile - scrivono in un post su Facebook. - Era andato in pensione nel 2011, dopo trenta anni di tenace lavoro che aveva portato la biblioteca di Pontedera, nella storica sede della Villa Comunale, a essere punto di riferimento per gli utenti, studenti, studiosi e appassionati di libri e di cultura". 

"Roberto guardava sempre avanti, pronto a cogliere gli stimoli che la società proponeva, e negli anni aveva raccolto forze molteplici e diverse che hanno irrobustito con il loro lavoro la biblioteca: personale dei lavori socialmente utili, volontari dell'Università della Terza Età, i primi obiettori di coscienza". 

L'informatizzazione del catalogo risale agli anni '90: "Poi ha guardato oltre e intuito che il futuro stava nelle alleanze - raccontano i bibliotecari - dando vita alla Rete Bibliotecaria Bibliolandia, oggi solida realtà di tutta la provincia pisana".

"Intelligenza plurima e acuta, sapeva dialogare con tutti, poeti, naviganti e varia umanità e, dotato di una generosità a dir poco imbarazzante, non negava il suo aiuto a chiunque glielo chiedesse, fosse per una bevuta insieme o una tesi di laurea".

Quanto ha amato il suo lavoro si assapora nelle sue parole: se mi parli del lavoro, in un angolo residuo del mio animo si alza come una leggera e coloratissima polvere di stelle che mi rincuora, sussurrandomi che forse qualcosa resterà di tutto il tempo consumato alle dipendenze di una passione dalla quale non ci si dimette, come dice la Bonino, ma si può venire allontanati da altre contingenze e spinti via in pensione.

Gli amici e i colleghi si ritroveranno giovedì 24 novembre alle 19 nell'auditorium della Biblioteca G. Gronchi per parlare di lui e ricordare i vecchi tempi: "L'incontro è aperto a tutti quelli che vogliono aiutarci a ricordarlo".


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