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Politica mercoledì 24 maggio 2023 ore 10:45

No Valdera Avvelenata, "Bonificare subito"

Lo striscione del Comitato al Green Park

Il Comitato rende nota la risposta ottenuta da Arpat sullo stato dei terreni del Greenpark dopo le piogge: "Segni di dilavazione, intervenire adesso"



PONTEDERA — Esistono "fenomeni di diffusione della contaminazione" da parte della pioggia incessante degli ultimi giorni, che al momento, però, restano "senza conseguenze su acque di falda e terreni limitrofi". Lo ha spiegato Arpat che, interrogata dal Comitato No Valdera Avvelenata, ha fatto il punto della situazione relativamente al Green Park e ai cumuli di terreno contenente Keu disposti ai margini dell'area.

"In particolare - hanno scritto dal Comitato - ci è stato comunicato che dopo la nostra richiesta l'Arpat ha provveduto a svolgere ulteriori analisi, riferendo come tali indagini abbiamo evidenziato fenomeni di diffusione della contaminazione da parte delle acque meteoriche dilavanti, senza al momento conseguenze su acque di falda e terreni limitrofi".

Ciò, come spiegato da Arpat nella risposta, è dovuto agli interventi di copertura impermeabile, che permettono di "ridurre significativamente il fenomeno della lisciviazione in attesa degli interventi risolutivi di rimozione definitiva".

"Anche l’agenzia regionale conferma che, pure in assenza di contaminazione di falda, ad appena 7 mesi dalla predisposizione delle impermeabilizzazioni il sito mostra già evidenti segni di dilavamento - hanno aggiunto dal Comitato - l’acqua, con le piogge di questi mesi, infiltra le terre contaminate e le sparge nuovamente attorno ai cumuli. Già questo basterebbe per valutare lo stato di messa in sicurezza di un'area che per almeno 4 anni è stata lasciata alle intemperie".

A preoccupare maggiormente il Comitato sono ile possibili contaminazioni. "Ci si può accontentare del fatto che una semplice copertura impermeabile permetta di ridurre il fenomeno? - hanno chiesto - Di fronte a quest’ennesima analisi, come cittadini non ci accontentiamo affatto delle rassicurazioni di Arpat. Tanto più dopo lo studio commissionato all’Università di Pisa, pubblicato in Aprile, secondo il quale in presenza di ossigeno atmosferico e di umidità il cromo trivalente tende a mutare in cromo esavalente, tra le 6 sostanze più pericolose al mondo".

"Continuiamo a sostenere a gran voce che il Keu debba essere tolto ora e subito dal cantiere, come continuiamo a dubitare di una politica che, dopo aver perso mesi fra rimpalli di responsabilità, al netto di numerosi annunci non ha ancora proceduto alla bonifica - hanno concluso - escavazione e smaltimento per i quali, lo ricordiamo, dagli esponenti dello stesso Partito Democratico coinvolto in prima persona nell’inchiesta con alcuni dei suoi esponenti, si propone come unica soluzione l’ennesima sistemazione a spese dei cittadini".


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