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Attualità domenica 08 giugno 2025 ore 10:00
Piaggio, sindacati contro la cassa integrazione
Fim, Fiom e Uilm prendono una posizione comune e chiedono garanzie per i lavoratori; anche Usb ha incontrato l'azienda rivendicando tutele
PONTEDERA — La cassa integrazione per 250 lavoratori di Piaggio, cominciata all'inizio della settimana ormai conclusa, ha portato dalla stessa parte le principali sigle sindacali all'interno dello stabilimento pontederese.
In una nota congiunta, infatti, Fim, Fiom e Uilm Pisa hanno puntato il dito contro la proprietà dopo aver svolto l'esame congiunto richiesto proprio in vista dell'avvio della cassa integrazione. "Abbiamo subito sollevato una questione di metodo: non è più accettabile che la convocazione dell’esame congiunto avvenga a cassa già iniziata, rendendo di fatto inutile il confronto - hanno scritto - abbiamo espresso forte preoccupazione sia per il continuo ricorso agli ammortizzatori sociali, sia per l’incertezza legata ai piani futuri di investimento in un momento molto complicato dovuto alla situazione geopolitica ed economica".
"Per questo, abbiamo anticipato all'azienda che coinvolgeremo le strutture nazionali sul tavolo dell'osservatorio - hanno annunciato - abbiamo ribadito la necessità di ricondurre la gestione degli istituti contrattuali, ferie e permessi del personale impiegatizio all'interno del perimetro previsto dal contratto collettivo, scoraggiando pratiche e pressioni che riteniamo inaccettabili".
"Infine, abbiamo chiesto che per i lavoratori coinvolti in cassa integrazione fossero garantiti i ratei di tredicesima, ferie, permessi annui retribuiti e premio produzione - hanno concluso - ma l’azienda ha risposto negativamente. Valuteremo insieme le azioni da intraprendere e ne discuteremo nelle assemblee già convocate per lunedì (domani, 9 Giugno, ndr).
Oltre alle tre sigle, anche l'Unione sindacale di base ha incontrato l'azienda per un confronto sulla cassa integrazione. "Durante l’incontro, l’azienda ha comunicato che verranno attuate rotazioni del personale e giornate dedicate alla formazione - hanno spiegato dal sindacato - abbiamo espresso forti preoccupazioni sia per l’uscita dei lavoratori a tempo determinato, sia per l’attivazione dell’ammortizzatore sociale in un periodo che coincide con un picco produttivo".
"Nel corso del confronto abbiamo avanzato alcune proposte concrete - hanno concluso - garantire la maturazione piena dei ratei durante i periodi di cassa integrazione, avviare una sperimentazione della settimana corta, in modo da ridurre l’impatto economico sulle buste paga e tutelare i salari delle lavoratrici e dei lavoratori".
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