Attualità giovedì 05 giugno 2025 ore 11:00
Revet, la Cgil va dal giudice per le proprie Rsu

La sigla Filctem accusa la direzione di non aver fatto niente sugli episodi di intimidazione e gli altri sindacati di essere rimasti in silenzio
PONTEDERA — Torna a riaccendersi la polemica da parte della Filctem Cgil e dei suoi membri nella Rsu di Revet, ovvero Francesco Grassi e Rino Campobassi. Dopo gli avvenimenti delle scorse settimane, quando si era verificato l'ennesimo atto intimidatorio, il sindacato chiede vicinanza alla proprietà e accusa le altre sigle di omertà.
"Se almeno a parole la direzione aziendale dice di condannare tali episodi, nei fatti stiamo ancora aspettando azioni concrete che squarcino questo clima di omertà e impunità - hanno scritto - a tale scopo condanniamo fermamente l’incontro, avvenuto in nostra assenza, che la direzione aziendale ha concesso agli altri membri della Rsu aziendali accompagnati dai rispettivi segretari provinciali, per discutere di tematiche che ci vedano direttamente coinvolti".
"A ciò si aggiunge il mancato rinnovo di contratto a termine, l’unico di quelli in scadenza - hanno aggiunto dalla Filctem Cgil - la sorpresa deriva dal fatto che in questi mesi l’azienda ha fatto svolgere al lavoratore numerosi corsi di formazioni per assumere tutte le qualifiche necessarie ed era già stato inserito nella programmazione delle ferie estive. Non si comprendano quindi le motivazioni del mancato rinnovo: viene il sospetto che l’unica colpa del lavoratore sia la presunta vicinanza alla nostra sigla sindacale".
Quindi, l'attacco alle altre organizzazioni sindacali presenti in azienda, accusate di essere rimaste in silenzio. "Non riusciamo a concepire come non siano stati ancora in grado neanche di prendere le distanze da tali comportamenti e condannare con fermezza chi li ha commessi - hanno spiegato - per questo, siamo stati costretti, nostro malgrado, a procedere legalmente a tutela dei nostri Rsu, affinché possa essere fatta giustizia. Siamo fiduciosi nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura ed attendiamo serenamente il loro giudizio".
"A dimostrazione della nostra volontà di non voler trarre nessun profitto, nel caso ci fosse un giudizio a noi favorevole anche dal punto di vista economico, devolveremo l’intera somma a enti benefici e di volontariato del territorio - hanno concluso - abbiamo dato mandato inoltre ai nostri legali di verificare se ci sono i presupposti per costituirsi parte civile come Filctem Cgil di Pisa nel caso il giudice decidesse che ci sono i presupposti per un rinvio a giudizio. Se pensano di fermarci o intimidirci hanno sbagliato bersaglio".
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