Politica venerdì 14 febbraio 2025 ore 09:00
Ricollocamenti da Palazzo rosa, "Destra preoccupata"

Piu e Ferdani di Sinistra Italiana prendono posizione e replicano: "Sarebbe interessante capire cosa accadrebbe se venisse coinvolta Terricciola"
PONTEDERA — "Passa il tempo, ma la questione della presenza di famiglie rom su un territorio viene affrontata dalle destre nel solito modo: sgomberi ed esercito". Nella diatriba sui ricollocamenti da Palazzo rosa a Ponsacco, nei giorni scorsi finiti nella contesa politica, s'inseriscono anche Anna Piu e Gianni Ferdani, rispettivamente segretaria provinciale e coordinatore di circolo di Sinistra Italiana.
Da Fratelli d'Italia, un paio di giorni fa, è arrivata infatti la richiesta di chiarezza al sindaco Matteo Franconi sull'eventualità che alcune famiglie, dopo gli sgomberi, potessero essere collocate a Pontedera. Un'ipotesi respinta dal Partito Democratico cittadino, che ha accusato l'opposizione di diffondere fake news.
"Oggi Ponsacco è governata dalle destre, che nel furore liberatorio si preoccupano di veder libero il palazzo di via Rospicciano; nel frattempo, la preoccupazione di Fratelli d’Italia di Pontedera è quella di sapere se le ricollocazioni avverranno a Pontedera - hanno commentato - non sappiamo se la Società della Salute e i Comuni soci abbiano trovato soluzioni abitative per i nuclei familiari e se queste graveranno sul territorio di Pontedera; certo sarebbe interessante capire quali atteggiamenti avrebbe la destra se venissero individuate soluzioni abitative alternative, per esempio, a Terricciola (governata da una Giunta di centrodestra, ndr)".
"Il punto da capire è se il Comune di Ponsacco, nell'ansia di mantenere le promesse della campagna elettorale, si preoccupi di garantire che la ricollocazione avvenga tenendo conto delle fragilità, dello smembramento di nuclei familiari e dei percorsi di inserimento scolastico per i minori - hanno aggiunto Piu e Ferdani - tutti fattori che è necessario considerare per l’attuazione di un percorso di vita che smussi le difficoltà e garantisca una concreta inclusione sociale".
"Non esiste l’automatismo per cui chi dovesse assumersi il carico di queste nuove collocazioni, avrebbe un conseguente problema di ordine pubblico - hanno concluso - la gestione attenta di queste situazioni è uno degli elementi fondamentali che le pubbliche amministrazioni dovranno affrontare e questo non può prescindere dalla valutazione dei bisogni di chi oggi ha necessità di trovare una nuova condizione abitativa e sociale".
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