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Imprese & Professioni venerdì 13 luglio 2018 ore 09:58

Pubblicità sul gioco d'azzardo

Cosa cambia con il Decreto Dignità?



VALDERA — Il gioco d'azzardo, sembra inutile sottolinearlo, è molto amato e in tal senso Toscana e Valdera non fanno eccezione. Gli ultimi dati rilevanti raccolti riguardo al fenomeno risalgono al 2016. Qui si calcolava che in toscana sono stati spesi in quell’anno oltre 3 miliardi di euro in gioco d’azzardo.

I dati raccolti in alcuni comuni della Valdera riescono ad offrire più chiaramente la dimensione del gioco d’azzardo nella zona, in quanto riportano la spesa pro capite di gioco d’azzardo e la presenza di apparecchi per ogni 1000 abitanti:

  • Ponsacco: la spesa media nel 2016 è stata di 584 euro pro capite ed erano presenti 7300 apparecchi per 1000 abitanti.
  • Pontedera: 568 euro è il dato sulla spesa a persona e 7200 gli apparecchi su 1000 abitanti.
  • Terricciola: qui la spesa pro capite era leggermente più bassa ammontando a 563 euro e 6900 apparecchi ogni 1000 abitanti.

Vista la diffusione del gioco d’azzardo e l’apertura di nuovi casinò online 2018, è importante capire come sta cambiando la regolamentazione del settore, ci sono infatti alcune novità che riguardano la pubblicità in seguito al cosiddetto “Decreto Dignità”.

I cambiamenti su pubblicità nel gioco d’azzardo

Il Consiglio dei Ministri ha approvato poco tempo fa un decreto detto “dignità” allo scopo di combattere il lavoro precario, ma contenente anche alcune misure relative al gioco d’azzardo.

In particolare, il decreto vieta la sottoscrizione di nuovi contatti relativi alla pubblicità di alcuni tipi di gioco d’azzardo. È stato per volere di Luigi Di Maio, capo del Movimento 5 Stelle che si è arrivati all’attuazione del decreto.

Questa norma, secondo i legislatori, dovrebbe andare a tutelare i cittadini e prevenire l’eccessiva diffusione del gioco. I dati vedono l’Italia ai primi posti nel mondo per numero di giocatori e molto spesso sono proprio le fasce più deboli della popolazione quelle più colpite dal fenomeno della ludopatia.

In questi giorni da più parti si sono sollevate critiche al decreto e proteste. Tra i settori danneggiati ci sono quelli comprendenti le società che si occupano di gioco d’azzardo, ma anche molte società di calcio che ricevono sponsorizzazioni proprio da tali società.

In serie A sono 11 su 20 in totale le squadre che ricevono sponsorizzazioni dal gioco d’azzardo, non a caso sul tema è intervenuta la stessa Lega Serie A, facendo notare come, a parer loro, questa misura non sarebbe realmente efficace nell’arginare la questione gioco d’azzardo.

Di fatto al momento il decreto non è ancora entrato in vigore. Ciò significa che le società possono ancora accordarsi per sponsorizzare e pubblicizzare il gioco d’azzardo. Il decreto stabilisce che non si possa più pubblicizzare solo dal momento dell’entrata in vigore: i vecchi contratti dunque, resteranno validi a tempo indeterminato o fino alla loro naturale scadenza. 


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