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Politica giovedì 14 marzo 2024 ore 18:00

Opposizione all'attacco, "Sindaco e assessora sono affini"

Il municipio di Terricciola

Caos sullo Statuto: Terricciola SiCura fa un esposto per capire se Bini e Bandecchi, genitori di una bambina, possono essere insieme in Giunta



TERRICCIOLA — Che il sindaco Mirko Bini e l'assessora all'Urbanistica, Giulia Bandecchi, fossero legati da una relazione, era noto da tempo: nell'Ottobre 2022, infatti, è nata la loro bambina, Ginevra, accolta a braccia aperte dai due. Eppure, nonostante ciò, a un anno e mezzo di distanza scoppia la polemica: da Statuto comunale, come spiegato dagli esponenti di Terricciola SiCura, persone "affini" non potrebbero sedere nella stessa Giunta comunale.

Una polemica che ha preso piede velocemente: l'esposto alla Prefettura da parte dell'opposizione, infatti, ha reso politica - ma anche giuridica - la contestazione da parte dei consiglieri di minoranza, che chiedono il rispetto del regolamento alla base della macchina amministrativa.

"In questi giorni Fratelli d'Italia ha presentato un'interrogazione parlamentare (poi ritirata, ndr) per chiedere le dimissioni o mie, o di Giulia - ha spiegato il sindaco Bini - eppure, non siamo né sposati, né in un unione civile. Al di là di questo, però, è chiaro come l'opposizione voglia colpire me, la mia famiglia e la mia bambina. Non stiamo parlando del mio operato da sindaco: questo è un attacco personale, vile".

Confermata la volontà di non ripresentarsi alle elezioni di Giugno, Bini ha aperto al confronto sui contenuti del suo mandato che si sta concludendo. "Mi rivolgo ai cittadini: voglio parlare di politica, di ciò che ho fatto e di ciò che ho sbagliato - ha detto - il centrodestra di Terricciola è fatto di brave persone, che non meritano di essere rappresentate in questo modo. Invito tutti a prendere le distanze dal fare politica in questo modo".

A prendere le difese di Bini e Bandecchi è arrivata anche la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Irene Galletti. "È davvero triste vedersi colpiti negli affetti familiari per il fine trasversale di attaccare la figura politica o amministrativa - ha commentato - una destra locale che usa senza scrupoli la macchina del fango, invece che confrontarsi nel merito delle questioni fa intuire una preoccupante assenza di contenuti oltre che di rispetto personale, specialmente nei confronti della donna e madre".

A replicare, a nome di Terricciola SiCura, è stato il capogruppo e candidato sindaco, Matteo Arcenni. "Le dichiarazioni del sindaco sono allucinanti, non vere - ha commentato - non abbiamo mai attaccato né bambini, né famiglie. Abbiamo chiesto il rispetto della legalità, perché a nostro avviso la composizione della Giunta attuale non rispetta le regole".

"I bambini non si toccano, non devono essere coinvolti in alcun modo e lo diciamo convintamente - ha concluso - il sindaco non è una vittima: deve soltanto rispettare la legge e questo abbiamo chiesto alla Prefettura. Parli di politica e non tiri in ballo gli affetti personali".


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