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Attualità venerdì 20 settembre 2024 ore 07:30
Pontedera è una Città presidenziale
La città che ha dato i natali a Giovanni Gronchi è stata inserita nell'itinerario storico e culturale d'Italia i presidenti della Repubblica
TORINO — Un filo rosso che collega diverse città d'Italia e che lega anche Pontedera alla storia del Paese. È questo il significato del titolo di Città presidenziale, che in una cerimonia svolta a Torino, nella Sala Rossa, l'aula consiliare del Comune, è stato assegnato anche a Pontedera.
Ciò, naturalmente, deriva dal fatto che la città della Vespa è città natale di uno dei presidenti della Repubblica della storia italiana, Giovanni Gronchi, che ha ricoperto la carica tra il 1955 e il 1962. Si tratta dunque di un club molto esclusivo, che ricomprende tutte le città e i comuni che hanno come concittadini proprio i capi dello Stato.
Alla cerimonia per il conferimento del titolo ha partecipato l'assessore alle Iniziative di rappresentanza istituzionale e Cerimoniale Alessandro Puccinelli, che ha così ufficializzato l'ingresso di Pontedera in questo itinerario culturale, storico e turistico.
Gronchi, che ha dato il nome anche alla biblioteca comunale di Pontedera, è nato in città dal padre Sperando e dalla madre Maria nel 1887 e da lì ha mosso i primi passi, diplomandosi al liceo classico "Andrea da Pontedera". Quindi, dopo l'Università a Pisa, è stato docente di Filosofia tra Emilia-Romagna e Lombardia.
Dopo la Prima guerra mondiale prese parte alla fondazione del Partito Popolare Italiano, mentre fu tra i primi avversari del regime fascista, partecipando anche alla cosiddetta secessione dell'Aventino. Dalla fine della seconda guerra mondiale, poi, la storia è nota: insieme ad altri diede vita alla Democrazia Cristiana e dopo aver ricoperto l'incarico di presidente della Camera fu eletto capo di Stato.
Nel 2018, inoltre, nel quarantesimo anniversario della morte di Gronchi, l'attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, fece visita a Pontedera proprio in ricordo del presidente emerito, con una tappa al cimitero dov'è sepolto l'ex capo di Stato, al Teatro Era e alla biblioteca.
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