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Imprese & Professioni mercoledì 12 giugno 2019 ore 15:35

​Uno sguardo al futuro dell’elettronica e dei computer

Negli ultimi anni abbiamo vissuto in tremendo sviluppo delle tecnologie informatiche che ci ha portato a realizzare possibilità di cui non avevamo alcuna pretesa



TOSCANA — Uno sguardo al futuro dell’elettronica e dei computer

Negli ultimi anni abbiamo vissuto in tremendo sviluppo delle tecnologie informatiche che ci ha portato a realizzare possibilità di cui non avevamo alcuna pretesa.

Così la nostra vita è cambiata sotto diversi aspetti, basti pensare agli smartphone che ci permettono di contenere un’immensa quantità di informazioni sotto forma di “app” e con cui possiamo relazionarci in vari aspetti: social, lavorativo, ma anche di svago con giochi casuali come le slot gratis.

Ma nel futuro riusciremo a mantenere questo passo strabiliante, oppure siamo arrivati a un limite tecnologico?

Per rispondere a questa domanda un buon punto di partenza potrebbe essere quello di capire su quali materiali si è fondata l’attuale tecnologia.

Infatti, è stata l’elettronica dello stato solido a far diventare realtà l’evoluzione tecnologica attuale. Essa si è basata sull’uso del silicio, un elemento facilmente reperibile in natura, dato che si trova, ad esempio nella sabbia. I modi di lavorare il silicio sono stati i principali compagni della rivoluzione elettronica. In poco più di un trentennio si è arrivati a toccare precisioni dell’ordine dei nanometri, cioè la miliardesima parte di un metro.

Questo vuol dire che si è riusciti a stabilire processi produttivi che tengono conto delle stesse distanze su cui sono distribuiti gli atomi. In altre parole, stiamo riuscendo a costruire atomo per atomo i nostri materiali per l’elettronica.

Possiamo perciò affermare che questo è sicuramente un limite a cui non può seguire un ulteriore sviluppo. Ma, allo stesso tempo, sarebbe sbagliato pensare che non si possa continuare ad evolversi. Si possono ad esempio sviluppare nuovi modi di progettare i circuiti logici nel silicio; oppure si potrebbe cambiare i materiali tecnologici, pensando ad alternative che abbiano prestazioni più adeguate.

Un altro punto di discussione potrebbe essere negli algoritmi di esecuzione delle istruzioni nei calcolatori. Infatti si stanno avendo risultati interessanti nel campo della fisica quantistica applicata ai processori, con il passaggio al cosiddetto “qbit”. Nel 2019 un progetto di Google è riuscito a trovare il risultato a un problema che avrebbe richiesto 10000 anni con un attuale supercomputer, usando il calcolo quantistico in circa 3 minuti e mezzo.

C’è anche da dire che si tratta ancora di alternative in fase sperimentale, ancora non ci sono studi sulle applicazioni tipiche dei Personal Computer odierni attraverso i Qbit. Ma tutte le case sviluppatrici di software stanno scommettendo su questa nuova possibilità, essendo sicure che avrà una parte decisiva sul mondo del futuro; con investimenti che toccheranno i 9 miliardi di dollari entro il 2030 contro gli attuali 250 milioni.

È probabile che si assisterà a una fase di transizione tra PC classico e quantico, con un sistema ibrido di calcolo che dovrà subire varie modifiche in modo da arrivare alla stessa scalabilità e stabilità raggiunta con gli attuali apparati di consumo.

Sicuramente un futuro interessante da contemplare con attenzione per vedere in che direzioni si riuscirà a proseguire con l’informatica.


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