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Attualità sabato 23 luglio 2016 ore 15:41

"Cerchiamo di attenuare i toni"

Sulle vicende dell'Unione Valdera si registra l'intervento del suo presidente e sindaco di Bientina Corrado Guidi che invita alla calma



BIENTINA — "Come abitudine tutti ci sentiamo sempre pronti a salire sul carro che pensiamo vincente o siamo sempre pronti ad andare dietro alle mode del momento. Una volta chiunque passasse davanti ad un condannato alla gogna si sentiva in diritto di dargli una colpo o di sbeffeggiarlo, spesso senza sapere il motivo della pena e chi lo aveva condannato".

La riflessione è di Corrado Guidi, sindaco di Bientina e presidente dell'Unione Valdera, che prende spunto da questo per rispondere a tutte le polemiche e le questioni sollevate in queste ore.

"Tutti coloro che oggi, e spesso solo oggi, parlano, conoscono davvero cosa è o cosa fa l'Unione? Quanti sono i costi veri, rapportati, ovviamente, ai servizi forniti? Quali siano questi servizi? Quanta rappresentanza questo ente dà ai nostri territori sui vari tavoli istituzionali e non? Quanti e quali progetti siamo riusciti ad avviare nei nostri paesi per il fatto di essere uniti e averli presentati come progetti di tutti e non solo utili per il territorio dove questi venivano costruiti o svolti? Spesso ho provato a spiegare tutto questo ma forse, anzi sicuramente, sono stato poco chiaro o forse siamo presi un po' tutti dalla passione del “bicchiere mezzo vuoto”.

Mi sembra che intorno all'Unione si giochino diverse partite che poco hanno a che vedere con l'Istituzione Unione".

Poi l'affondo:

"Sopporto poco, lo devo dire, alcune posizioni che provengono da parti politiche che negli ultimi trent'anni sono scomparse, giustamente dalla scena politica , per come hanno governato l'Italia. Prima di scagliare il sasso facciamoci, tutti, un esame di coscienza.

Certamente l'Unione va in qualche modo ripensata, lo avevo detto al momento della mia elezione a Presidente, 9 ottobre 2015, in un documento votato all'unanimità da tutti i 12 sindaci allora componenti la Giunta dell'Unione, facilmente recuperabile perché allegato alla delibera. A mio avviso, però, non si può ridurre l'Unione ad una Valdera associata, come fu quella costruita oltre vent'anni fa, sarebbe un passo indietro. Se non c'è un ente riconosciuto non siamo credibili e autorevoli per portare all'interno dei singoli Comuni le scelte politiche di area e le azioni che ne conseguono. Non fummo in grado a quei tempi dove forse un po' di politica e di partiti esistevano ancora, figuriamoci oggi, dove mi sembra sia imperante un eccessivo individualismo da parte di tutti. All'epoca fu un grande passo in avanti oggi sarebbe, a mio avviso, per il nostro territorio, un grande passo indietro".

Ed ecco la proposta:

"Io direi di ricondurre il dibattito sull'Unione sul fatto se questo ente sia utile ai cittadini, porti maggiori servizi, anche a fronte di maggiori costi, che devono ovviamente portare vantaggi importanti e indiscutibili, perché i servizi, quelli fatti bene, costano ed è giusto che costino, come tutte le cose più belle e più utili, se lo sono davvero.

L'operato dell'Unione, come quello di ogni Ente pubblico, non si misura solo con la economicità ma anche, e soprattutto, con l'efficienza e l'efficacia dei servizi che questo eroga, altrimenti molte azioni non verrebbero mai intraprese, specialmente, ma non solo, nella scuola (buoni libro, contribuzione mensa e trasporti, contributi per le rette agli asili nido, ecc.) e nel sociale (qui l'elenco sarebbe ancora più lungo), soprattutto in tempoi come questi dove molte famiglie vivono veramente tempi dificili..

Non ci deve essere una difesa ad oltranza del modello attuale, ci mancherebbe, ma si deve anche scongiurare il tentativo di alcuni di buttare via il bambino con l'acqua sporca in nome di una battaglia politica o peggio per la ricerca di un po' di visibilità".

Infine le precisazioni su Ponsexit:

"Ponsacco avrà avuto le sue ragioni per uscire dall'Unione, le rispetto ma non le condivido, visto il punto in cui eravamo arrivati, come ho sempre rispettato le scelte degli altri, ma se queste scelte sono fatte nel nome della economicità mi sembra prematuro, specialmente da chi conosce poco le cose, avventurarsi oggi in previsioni su chi avrà ragione in futuro. Se invece queste scelte sono fatte per altri motivi non c'è controprova immediata che tenga e solo in un tempo più lungo saranno valutate dai cittadini in tutta la loro portata.

Sulla questione dei debiti e dei crediti e quanto un comune ci guadagna, in termini esclusivamente monetari, ad uscire dall'Unione io mi limiterei a dire che già quest'anno abbiamo avuto un forte ribassamento delle quote, oltre 550.000 euro in totale, per Ponsacco oltre 125.000 euro, come da delibere approvate e pubblicate. I Comuni devono versare all'Unione il 50% della loro quota entro il 30 giugno ed a oggi Ponsacco ha versato poco o nulla, spero lo faccia in queste settimane, vista la scelta di uscire. Inoltre avremo un ribasso dell'affitto della sede di oltre il 30% oltre altre economie scaturite da una spending review annunciata in ottobre che sta dando frutti importanti.
Come già anticipato sono allo studio progetti e iniziative su Scuola, Lavoro, Famiglia, Giovani già dal mese di ottobre".


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