Con la cultura si "mangia"
di Daniele Salvadori - domenica 09 agosto 2015 ore 09:40
Sono stato invitato ad intervenire ad un convegno sulle possibilità di sviluppo economico che i nostri territori possono avere coltivando il turismo culturale (vedi manifesto).Il luogo dell'incontro era Lajatico, zona avvantaggiata per aver dato i natali all'italiano più conosciuto nel mondo: Andrea Bocelli. Questa opportunità unica non sminuisce però la valenza delle tante ricchezze artistiche e culturali delle nostre zone, bensì può contribuire a metterle in risalto.Il dibattito, che si è sviluppato tra amministratori locali e rappresentanti del parlamento europeo, ha confermato la forza attrattiva del connubio "cultura e natura". Riporto il testo del mio breve intervento per allargare il dibattito a coloro che volessero intervenire sull'argomento:
La Banca Popolare di Lajatico dal 1884 si caratterizza come “banca di territorio”, sostenendo l’economia reale e ritenendo che il progresso e lo sviluppo dell’area geografica di insediamento corrisponda al progresso ed allo sviluppo della Banca stessa.
La forma cooperativa e la proprietà distribuita su 6.200 soci ne caratterizzano inoltre la forte propensione alla responsabilità sociale, principalmente rivolta al sostegno delle realtà facenti parte del cosiddetto “terzo settore” (onlus, volontariato ecc.).
Quando si iniziò a parlare di Teatro del Silenzio, l’argomento destò nell’opinione pubblica molte perplessità per la evidente difficoltà di realizzazione. Quasi una pazzia!
Il sostegno della Banca all’iniziativa contribuì a dargli maggiore credibilità e, insieme alla grande volontà e capacità del “gruppo di lavoro”, decollo questo sogno.
Le intuizioni che hanno fatto nascere le grandi cose, sgorgano spesso da ragionamenti semplici. Abbiamo la fortuna di avere come cittadino Andrea Bocelli, abbiamo un ambiente naturale bello ed incontaminato: mettiamo le due cose assieme e vediamo se funziona. In questo caso la mente dell’Arch. Bartalini, dai più ritenuta “complessa”, è stata di una linearità travolgente.
Tornando al rapporto tra Banca e Territorio, vorrei sottolineare tre concetti che ne hanno caratterizzato la lunga vita societaria e che sono ancora attualissimi:
1884: Guelfo Guelfi, fondatore della Banca sosteneva che: “IL PROGRESSO DEI POPOLI E’ UN PROBLEMA DI EDUCAZIONE”.
Che cosa è il progetto “Lajatico-Chianni” se non diffusione di cultura?
1930: La Banca, per consentire lo sviluppo agrario delle nostre zone, acquistò due “moderne” trebbiatrici che dava in uso ai soci agricoltori, consentendogli così di essere al top di settore per l’epoca.
Siamo d’accordo che la “TREBBIATRICE DEL 2000” è lo sviluppo del turismo culturale, storico ed artistico delle nostre zone?
1999: La Banca introduce il motto “PENSARE GLOBALE/AGIRE LOCALE” per significare l’attenzione che dobbiamo porre ai temi dello sviluppo mondiale e dell’avanguardia tecnologica, per poter poi applicare nei nostri territori ciò che può meglio contribuire al progresso degli stessi.
Non è questo ciò di cui stiamo parlando oggi?
A questo proposito, l’anno scorso, abbiamo chiesto a Gillo Dorfles, che è cittadino di Lajatico sin dagli anni ’30:
“Cosa ne pensa di ciò che stiamo facendo a Lajatico da oltre 10 anni in tema di arte, cultura e comunicazione?”
E Gillo: “E’ una cosa eccezionale che può avere successo solo nei piccoli centri che non hanno antiche vestigia o monumenti di importanza internazionale che offuscherebbero qualsiasi altra cosa pensata e concepita successivamente”.
Se è vero tutto questo noi, oggi, abbiamo una grande responsabilità: quella di saper intelligentemente portare a compimento l’opera iniziata costruendo un progetto, stabile e duraturo, che possa contribuire al progresso ed al benessere delle nostre “genti” che sono Provincia, Toscana,Italia ma soprattutto Europa.
Daniele Salvadori