Pinocchio
di Malena ... - giovedì 15 febbraio 2018 ore 10:32
Pinocchio è un uomo di cinquant’anni, discreto e fatto bene. Faccia simpatica, viso d’angelo, occhi vivaci e naso importante, piuttosto lungo, che purtroppo non gli cresce ogni qualvolta mente. E’ credo comune, che tale tratto distintivo, sia segno di spiccata sessualità e che, la maschera di Pinocchio infatti simboleggi inoltre verità da nascondere, poiché indossandola, si aggiunge al proprio naso, quello di cartapesta.
Quest’uomo però non è un burattino ma una marionetta, con la differenza che è lui a manovrare gli altri, o meglio, le altre. Qui dobbiamo dar la colpa alla fata, se in definitiva l’ha fatto diventare uomo. Fondamentalmente è un buono innocente, ma che ahimè cade spesso nella tentazione di ingannare gli altri, essendo incline alla menzogna. A causa di queste caratteristiche fa tanti guai con le donne, riuscendo comunque a farla franca, cascando sempre in piedi (come succede del resto a tutti gli uomini!!!). Di fatto lui, fa conoscere a queste donne l’amara, crudele e senza luce realtà, frantumando i loro sogni, le loro fantasie, le loro favole, riducendoli in ceneri, come quelle rimaste dal fuoco di un camino acceso una volta spento. Le donne in sostanza vengono “iniziate” da quest’uomo alla vita ma ahimè nessuna di loro riesce a trovare la propria anima e a coronare con Pinocchio un vero vissuto.
Veniamo dunque alla storia e alla sua ultima conquista. Concilia. Bella donna, di qualche anno più giovane, scaltra a sufficienza per smascherarlo in meno di un secondo, ma invaghita al punto da non riuscire ad aprire gli occhi, restando vittima delle sue menzogne. Fin dall’inizio della loro storia qualcosa non gli tornava nel comportamento e nelle parole dette da quest’ultimo. Pinocchio era alle volte frettoloso, sbrigativo oppure lento, molto lento. Al secondo appuntamento le aveva già detto di amarla. Passano i mesi ma di presentarla ai suoi amici non se ne parlava nemmeno, poiché preferiva, a detta di lui, uscire solo con lei per godersi appieno la coppia. Difficilmente la chiamava la sera tardi o durante i fine settimana. E’ stato un uomo sfuggente fin dall’inizio a qualsiasi forma di controllo perché fondamentalmente è un ansioso con scarsa autostima di sé.
Man mano che la storia andava avanti Concilia cominciava a capire l’indole di Pinocchio senza però riuscire a uccidere la crocerossina che è in lei, considerandolo sempre di più, un caso umano da risolvere. Manteneva la relazione provando inutilmente di smascherarlo ogni qualvolta aveva un sospetto non ottenendo ovviamente alcun risultato. La falsità di Pinocchio aveva radici profonde e bugiardo, non lo era diventato all’improvviso. La donna si rendeva conto che non serviva a nulla mettere in discussione tutto ciò che diceva lui palesemente bugiardamente, poiché l’uomo negava ogni volta. A Concilia pertanto servivano le prove per avere quella forza di chiudere completamente. Chiedeva spesso, con domande indagatrici ma puntualmente si sentiva rispondere da Pinocchio: “Ora non ricordo”, oppure lui faceva la vittima, adducendo scuse banali per giustificare un ritardo oppure a una dimenticanza.
Essendo donna però Concilia si accorgeva subito quando raccontava un episodio realmente accaduto poiché egli si perdeva a raccontare nei dettagli ogni minimo particolare. A lui stranamente il cellulare non gli squillava mai. L’ultima goccia che aveva fatto traboccare il vaso è stata la volta in cui Pinocchio aveva detto a Concilia che quella sera avrebbe fatto tardi, per motivi di lavoro, andando invece a una festa. Lei lo aveva scoperto, dopo aver visto il giorno dopo, su face book, i commenti degli amici in comune, alla foto che lo ritraeva insieme agli amici scattata nella discoteca in cui era stato. Era stato “taggato” a sua insaputa! (“Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e “Le bugie hanno sempre le gambe corte!”).
Pinocchio continuava spudoratamente a negare dicendo che quella foto non era della sera precedente. Con un amaro sorriso la donna le aveva detto: “Vedi Pinocchio, l’altro giorno ti sei ferito alla testa e in questa foto c’è lo stesso segno!. Come puoi ancora negare!”. Lui continuava a non ammettere la verità dicendo che tale segno in realtà era un difetto della foto e non la stessa cicatrice.
A quel punto Concilia decide di chiudere la storia per davvero. Non le è stato facile e per farlo ha dovuto vedere la cosa con distacco. In primis ha rivisto il suo concetto di grande amore. Se parliamo di grande amore si può presuppone che ce ne siano di amori piccoli e di falsi. Ecco lei ne stava vivendo fino a quel momento uno così. Per aiutare anche le altre vi dico come i passi che ha dovuto fare e come è riuscita a liberarsi di questa relazione malsana:
- E’ diventata pian piano consapevolezza del malessere vissuto in quella relazione e ha smesso di crearsi gli alibi che noi donne usiamo sempre. “Lo so che mi tradisce, ma in fondo mi ama”; “Non mi chiama mai ma so che mi ama”; “Su di lui non posso contare ma è fatto così!”, ecc.
- Ha smesso di cercare la sua felicità nell’altro. “Quando lui mi darà più attenzioni sarò felice”. “Quando lui si accorgerà cosa perde, allora vorrà stare solo con me!”, ecc.
- Ha capito che il problema era suo, ha smesso di lamentarsi e di incolpare lui, gli uomini che sono tutti uguali, ecc.
- Si è impegnata ad essere felice liberandosi di tutte le cazzate che lui le avevano infilato nella testa. “Un amore grande è per sempre!”; “Nessuno ti amerà come me!”; “Non riuscirai a dimenticarmi!”, ecc.
- Ha smesso di considerarsi colpevole se le cose non sono andate bene.
- Ha continuato a vivere e ha cominciato ad amarsi davvero, coccolandosi e facendo solo ciò che la faceva star bene.
- Ha cominciato di nuovo a essere felice e sta ancora assaporando la liberazione da quest’incubo.
La verità è sempre stata sotto i suoi occhi. Donne se state vivendo una situazione del genere, toglietevi le lenti rosa, meditate e osservate, che è ben diverso, dal guardare e dal riflettere.
Pinocchio? Ah… già dimenticavo di dirvi…. Ora sta con un'altra vittima pardòn donna!!!.
Malena ...