Attualità mercoledì 16 luglio 2025 ore 15:30
Ponte della Botte, "Buio totale su riapertura"

Il dibattito tra le istituzioni e Confcommercio riguardo la riapertura del tratto stradale: “Imprese ostaggio del cantiere e a rischio chiusura”
CALCINAIA — "Quello che ci chiediamo e che ci preoccupa è: chi pagherà i danni alle imprese danneggiate da un anno di chiusura del Ponte?”
Questa la richiesta che giunge dal referente sindacale di Confcommercio Provincia di Pisa Luca Pisani, riguardo la chiusura del ponte sull'Arno che collega la sponda di Vicopisano e Calcinaia con Fornacette.
“Nonostante le promesse e le rassicurazioni a quasi un anno di distanza dalla chiusura del Ponte è ancora buio totale sulla data di riapertura, dopo i molteplici rinvii che si sono susseguiti in questi mesi. Ci sembra incredibile e francamente inaccettabile che la imprese e cittadini continuino ad essere ostaggio di un cantiere senza fine, con una Provincia che da un lato chiede finalmente lumi sull'andamento dei lavori, ma che dall'altro non si assume la responsabilità di applicare le penali all'azienda incaricata dei lavori per destinarle, sotto forma di ristoro, alle attività ripetutamente danneggiate da questa situazione, come abbiamo più, volte richiesto”.
“Anche alle amministrazioni comunali di Vicopisano e Calcinaia chiediamo un vero atto di responsabilità nei confronti delle aziende dei loro territorio, in modo che vengano garantiti ristori immediati e tempestivi che a questo punto diventano fondamentali per la loro sopravvivenza. Chiediamo ancora una volta il massimo sforzo a tutti gli enti coinvolti per sostenere queste aziende che difficilmente riusciranno a rialzarsi dopo quasi un anno passato senza lavorare”.
Alla richiesta di Confcommercio si unisce lo studio legale degli avvocati Francesca Calamita e Alessandra Gherardini, che tutela alcune delle attività ubicate in prossimità del Ponte alla Botte, sia sul versante di Calcinaia che su quello di Vicopisano.
“È veramente inaccettabile a più di un anno di distanza dalla chiusura non avere un cronoprogrmma sulla riapertura effettiva, le attività che rappresentiamo sono arrivate allo stremo. L'apertura parziale purtroppo non è sufficiente a garantire la regolarità del traffico e a ripristinare il volume d'affari antecedente alla chiusura Chiediamo agli enti competenti di assumersi le proprie responsabilità e allo stesso tempo auspichiamo una rapida erogazione dei ristori previsti. Se entro la fine di luglio o l'inizio di agosto non riceveremo risposte ci vedremo costrette a valutare la strada della tutela giudiziaria”.
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