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Attualità venerdì 25 marzo 2022 ore 16:00

Ricorso bocciato sulla Grillaia, parlano i sindaci

I sindaci Bini, Tarrini e Barbafieri

Chianni, Terricciola e Lajatico di fronte al naufragio del ricorso al Tar. Le posizioni delle amministrazioni, però, sembrano ancora divergenti



CHIANNI — "Non c’è niente per cui essere soddisfatti anche perché, come già qualcuno ha detto, non era dalla sentenza che sarebbe comunque scaturita la soluzione". Comincia così il commento del sindaco di Chianni Giacomo Tarrini sulla bocciatura del ricorso presentato per fermare il conferimento di amianto nella discarica della Grillaia.

"La sentenza, però, ci dice una cosa molto semplice, che avvalora quello che diciamo ormai da quasi 2 anni e quello che la Regione ha dichiarato, ovvero che la delibera approvata dalla giunta a Maggio 2020 è l’unico dato certo e oggettivo - ha continuato - si può essere o non essere d’accordo, come lo siamo stati in Conferenza dei servizi, ma questa è l’unica soluzione che in tanti anni di discussione nessuno è stato in grado di sostituire con qualcosa di più accettabile".

"Chi dichiara di voler giungere politicamente ad altra soluzione, deve prendersi la responsabilità di ciò che dichiara e, per il rispetto che il territorio e soprattutto i cittadini meritano, inizi ad avere seria considerazione della realtà e non della fantasia - ha specificato - da parte nostra ribadiamo quanto più volte dichiarato sul percorso da tenere. Innanzitutto, la supervisione da parte di esperti del settore che affianchino Arpat e proprietà, fornendoci un supporto al monitoraggio di un corretto svolgimento dell’esecuzione del progetto ma soprattutto finalizzato a garantire sicurezza in merito alla salute pubblica".

"Quindi, assicurare la chiusura del sito attraverso l’esecuzione del progetto autorizzato senza la minima possibilità di derogare volumi oltre a quelli autorizzati - ha concluso - la competenza per ottenere questa garanzia imprescindibile spetta alla Regione, alla quale abbiamo già presentato una base di accordo con questa finalità".

Di altro avviso, invece, i sindaci di Terricciola e Lajatico. "Speravamo in un risultato diverso, purtroppo è andata così ma abbiamo il massimo rispetto per la giustizia - ha spiegato il sindaco di Terricciola, Mirko Bini - il problema della Grillaia, però, non lo risolve il Tar, né in un senso, né nell'altro. Serve una risposta della politica: abbiamo un'idea che abbiamo sottoposto alla proprietà, ovvero la chiusura in due anni con un anno di conferimento di un tipo di rifiuto diverso e un anno per la rimodellamento superiore della discarica".

"Proviamo ad andare avanti - ha aggiunto Bini - adesso, però, non ci sono più alibi: o si è d'accordo con il progetto eternit o troviamo una soluzione alternativa. Noi ci abbiamo provato e con noi intendo Comuni di Terricciola e Lajatico e consiglieri regionali. C'è una disponibilità a trovare la quadra: in questo modo mettiamo in sicurezza la Grillaia, dicendo no all'eternit e chiudendo la discarica in tempi certi".

A Bini si unisce anche Alessio Barbafieri, sindaco di Lajatico. "La ricerca di un'alternativa fattibile non si ferma qui - ha specificato - cerchiamo una soluzione che possa essere sostenibile per l'ambiente e per la salute di tutti i cittadini. La parte più complicata sarà individuare una nuova tipologia di rifiuto, diversa dall'amianto, per il riempimento del sito, che va fatto. Ci stiamo lavorando da un po' e continueremo a farlo".

Tra le associazioni e le organizzazioni che fanno parte del comitato contrario al conferimento dell'amianto, si è esposto il Sindacato generale di base. "Non ci siamo mai fatti illusioni e abbiamo considerato il ricorso al Tar come una possibilità da perseguire, ma non la più importante e risolutiva - hanno scritto - per questa ragione invitiamo tutto il cartello delle associazioni a non mollare ma anzi a pianificare altre iniziative più incisive e costanti".

"Rimaniamo convinti che solo una grande mobilitazione popolare può fermare il sotterramento dell'amianto e siamo ancora più convinti che la soluzione al problema sia la costruzione di impianti di inertizzazione dell'amianto", hanno concluso.


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