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Politica venerdì 22 luglio 2016 ore 11:37

Mazzeo:"Responsabilità di chi ha gestito l'Unione"

Il consigliere regionale Pd Antonio Mazzeo attacca l'attuale sindaco di Pontedera Simone Millozzi ma chiede che sull'Unione Valdera si vada avanti



FIRENZE — "Più che terminare l’esperienza dell’Unione serve rilanciarla mettendo in piedi una nuova forma organizzativa. Col segretario provinciale Lari e l’assessore regionale Bugli abbiamo pensato ad un modello in cui si creino almeno due poli sottostanti così che le funzioni attribuite all’Unione siano esercitate per sottoambiti. Così mi espressi quando all’inizio di marzo cominciarono ad acuirsi le tensioni all’interno dell’Unione della Valdera e alcuni Comuni palesarono l’intenzione di uscire. Dopo quattro mesi quella proposta, condivisa in una iniziativa tra sindaci e segretari del PD a Calcinaia, non ha avuto seguito. Anzi. La situazione si è ulteriormente inasprita e siamo davanti alla decisione finale: vogliamo che l’Unione continui a vivere fondandosi su un modello organizzativo più efficace oppure dichiariamo chiusa in maniera fallimentare questa esperienza?".

Così Antonio Mazzeo, consigliere regionale del PD della Toscana, interviene nel dibattito sul futuro dell'Unione dei Comuni della Valdera.

"Io credo che ci sia ancora spazio per rilanciare una proposta politica e di governo del territorio al passo con i tempi. Ma dobbiamo essere chiari prima di tutto fra noi: se l’attuale modello organizzativo dell’Unione è saltato, la responsabilità è prima di tutto di chi ha avuto il compito di gestirla in questi anni e non ha saputo adeguatamente innovarla. Trovo strano che il sindaco Millozzi, che a quelle riunioni ha partecipato, dica adesso di non essere d’accordo su un modello di gestione che anche lui aveva condiviso.

Sui motivi per cui questa proposta non è arrivata a compimento sarà il partito provinciale a dover fare chiarezza, ora però è il momento di guardare avanti e i comuni più grandi, nella logica perequativa che sta alla base stessa dell’esistenza dell’Unione, devono mettersi in gioco più degli altri. Per farlo serve l’impegno di tutti, anche del partito regionale e del presidente della Regione Rossi, in primo luogo nel suo ruolo di rappresentante di un’area politica che si mostra assai litigiosa e che, in questo passaggio, sembra orientata prima di tutto a posizionamenti al suo interno piuttosto che pensare allo sviluppo di un territorio.

Per questo ho chiesto un incontro tra i vertici del PD regionale e provinciale insieme alla giunta e i sindaci del territorio, per trovare insieme una soluzione in grado, davvero, di dar vita a un modello più efficace di governo associato della Valdera. In estrema sintesi: più efficiente, meno costoso e che offra migliori servizi ai cittadini.

Ritengo che la strada da seguire sia quella di una disaggregazione dell’esistente finalizzata non al ‘ritorno dei paesi in collina’ ma a dare vita a una nuova aggregazione che tenga conto del disegno di Toscana che si sta delineando. Una Toscana che si comporrà di una ventina di distretti, in cui la Regione porterà le proprie funzioni sui territori (quelle già in suo possesso e quelle che arriveranno dalle Province dopo il referendum costituzionale). In questo modo, a livello locale, ci sarà una vera e propria interfaccia, anche fisica, della Regione, attraverso uffici distaccati. Per la nostra zona, il distretto sarà composto da tutti i dodici comuni della Valdera e i sei comuni dell'area pisana.

C'è poi la pianificazione strategica che avverrà per aree più ampie: nel nostro territorio il livello di riferimento sarà il polo metropolitano costiero tra Valdera, area pisana e area livornese, che diventera' collegamento di cerniera imprescindibile tra la l'intera costa e la Toscana centrale. Si aprono in questo modo, solo per fare alcuni esempi, la pianificazione su larga scala dei sistemi infrastrutturali e di mobilita' (come il collegamento tra l'area logistico-industriale della Valdera e il porto di Livorno), o delle politiche ambientali. In questo quadro sarà indispensabile realizzare aggregazioni che ambiscano a unire tutte le funzioni e che, in prospettiva futura, abbiano l’obiettivo di dare vita a una serie di fusioni dei comuni che vi prendono parte.

Una nuova organizzazione in cui ricoinvolgere da subito anche i Comuni dell’Alta Valdera che hanno deciso di uscire qualche mese fa e ora stanno gestendo i loro servizi in maniera associata.

Sono certo che questo sia un passaggio che condivide anche il presidente Rossi. Perché il centrosinistra fa il centrosinistra quando è in grado di anticipare i problemi e innovare, non quando ripropone modelli che hanno dimostrato di non funzionare e non essere più in linea col tempo che viviamo" conclude Mazzeo.


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