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Attualità mercoledì 08 luglio 2015 ore 14:30

Gli aiuti per costruire l'acquedotto a Pontedera

Angola (foto dal sito del Comune di Pontedera)

Suor Manuela vive in Angola in un paese che da qualche anno si chiama come la città della Vespa. Donazioni del Comune e della Bellaria, la storia



PONTEDERA — Oltre diecimila euro donati, solo negli ultimi tre anni. Il gruppo sportivo Bellaria Cappuccini aiuta economicamente la città di Pontedera, dove tra poco verrà costruito un nuovo acquedotto.

Non stiamo parlando della Pontedera che tutti conosciamo come la cittadina più grande della Valdera, con i suoi 30mila abitanti circa.

No, la Pontedera in questione è in Africa, in Angola, a 300 chilometri dalla capitale Luanda, dove vive e presta la sua opera, dal 1991, Suor Manuela Salvadori nata a Lajatico nel 1954. Lì un piccolo paese è stato ribattezzato col nome della città della Vespa: "Si chiama così da diversi anni, ricordo che il sindaco era ancora Marconcini" dice il presidente della Bellaria Piero Becattini.

Un sodalizio, quello che fra Pontedera e l'Angola nato proprio dalla missione di suor Manuela, iniziata 24 anni fa: “E' una bellarina – spiega Becattini – e noi l'aiutiamo economicamente da sette anni. Lì in Angola sono pochi anni che è finita la guerra civile e ora c'è da ricostruire”.

L'aiuto per l'acquedotto – Non solo la Bellaria aiuta suor Manuela: “Anche l'Amministrazione comunale dà un contributo importante – aggiunge Becattini – così come il medico dentista Paolo Bartolini che ogni anno raccoglie fondi da destinare alle cure in Angola. Invece il Comune recentemente ha ricomprato la pompa sotterranea per l'acquedotto. Lo stesso acquedotto che noi della Bellaria stiamo contribuendo a costruire”. Aiuti concreti, raccolti ogni anno la prima domenica di giugno: “Sì, è il giorno dedicato a suor Manuela. Nel 2013 abbiamo donato più di 5mila euro, l'anno scorso 2500 e quest'anno più di 3mila”.

Il sostegno e la vicinanza a suor Manuela non si esauriscono solo con l'aiuto economico: “Dieci ragazzi della GiFra (giovani francescani) partiranno a breve per l'Angola, andranno da suor Manuela, a Pontedera” conclude Becattini.

L'opera di suor Manuela, che va avanti da 24 anni, iniziò con una frase molto semplice: “In Angola hanno bisogno di me, parto...” dopo di lei molti sono partiti e oggi un po' di Pontedera (dalle istituzioni, alla Bellaria, all'associazione Amici di Valeria, fino ai tanti sostenitori) è lì, nel centro dell'Africa, insieme a suor Manuela.


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